Ladri ingordi divorano un'altra "Mela"

Rimini

RIMINI. Nella notte tra il 23 e 24 maggio hanno messo le basi del colpo. Hanno aperto il varco da cui si sarebbero calati nel negozio e, contemporaneamente, hanno preso i tempi di reazione del sistema di allarme, delle guardie giurate e delle forze dell'ordine che sarebbero intervenute.

Una banda di autentici professionisti quella entrata in azione la notte appena trascorsa all'Apple store del centro commerciale Le Befane.

Ladri che hanno potuto beneficiare anche di una circostanza alquanto singolare: il sistema di allarme non era inserito perchè i lavori di ripristino del locale non erano stati ultimati. Il buco di sfogo del condotto dell'aria condizionata allargato la scorsa settimana per consentire a uno o più malviventi di calarsi, infatti, era stato solo rattoppato alla meglio. Se i malviventi sapessero anche questo “dettaglio” lo accerteranno le indagini di carabinieri. Quel che è certo è che i ladri, dopo essere saliti sul tetto del centro commerciale, aver usato il condotto dell'aria condizionata come scivolo, una volta all'interno hanno messo le mani e sono fuggiti portando con se 16 IPad di diversa potenza e quattro notebook per un danno stimabile tra i 15-20 mila euro. Il furto è stato scoperto solo ieri mattina al momento della riapertura dello store. Merce tecnologica molto ambita quella con il marchio della “Mela” ma che, in teoria, non può essere utilizzata: una volta acceso, infatti, l'apparecchio rubato rilascia le coordinate che permettono alla casa madre di rintracciarlo e renderlo inutilizzabile. Per questo i carabinieri invitano a chiunque venga offerto “l'affare dell'anno”, l'acquisto di un IPad o un notebook Apple a prezzo scontato, di diffidare e segnalare la vicenda. Resta il fatto, però, che questo colpo come per quello dello scorso 16 maggio al Data trade Store di via Circonvallazione Meridionale (messo a segno anche in quell'occasione dopo un primo falso furto un paio di notti prima) quasi certamente è stato messo a segno su commissione. E quindi difficilmente la merce verrà messa in vendita sulla piazza riminese.

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