Marco Affronte fa sorridere il M5S

Rimini

RIMINI. Sono due le frasi che segnano la giornata elettorale di Marco Affronte: il biologo del Movimento 5 Stelle destinato a Bruxelles: con oltre 18mila preferenze è il secondo più votato nel nord est, collegio nel quale i “grillini” eleggono tre rappresentanti.

Prima spazio alla delusione più accesa, per quel #vinciamonoi rimasto solo uno slogan. «Una bella legnata, non c’è che dire».

Poi la gioia. «E va bene - ha scritto su Facebook -. Basta scaramanzia. Sono eurodeputato. Adesso guarisco, festeggio e poi al lavoro. Un grazie di cuore a tutti. E basta con quei musi lunghi: abbiamo una base ora consolidata di quasi 6 milioni di persone. Andiamo avanti, con passione e con coraggio. Noi siamo il M5S e il ritorno della Dc non ci fa paura».

E’ dai tempi dell’azzurro Geo Lisi che un riminese non mette piede in Europa. Essendo anche destinato al Senato (una volta accettate le dimissioni di Maria Mussini), Affronte spiega che rinuncerà all’impegno romano. Ha 49 anni, moglie e tre figli (motivo per cui farà avanti e indietro tra Rimini e l’Europa). E anche una polmonite, presa tre o quattro giorni prima del voto. «Ancora una settimana di antibiotico e sono a posto».

Ci siamo, le elezioni non sono andate bene. «Ci eravamo posti obiettivi molto alti: un voto più di Renzi. Il risultato è negativo, la botta l’abbiamo accusata un po’ tutti. Siamo comunque al 21 per cento, ripartiamo da qui, siamo più motivati che mai. Adesso vedremo se questo ci può insegnare che alcuni toni si devono abbassare. Non so. Vedremo. Personalmente non amo la polemica, sono fatto così, penso che il mio consenso nasca anche da questo».

Saprà che è alla vigilia di un bagno di soldi imbarazzante. «E’ vero che questa gente è pagata in maniera imbarazzante. Noi ci ridurremo lo stipendio, i tagli li decideremo nelle prime riunioni».

Porterà un po’ di Rimini in Europa. «A me interessa il mare Adriatico e la pesca. Che sono poi i temi della mia campagna elettorale. Adesso c’è il caso della Croazia che vende le concessioni per i pozzi di petrolio. Penso che l’Europa debba entrare in simili questioni».

Il Movimento 5 Stelle ha perso il primato provinciale e anche a Rimini città il Pd sale molto. «I voti del Pd non corrispondono a quelli del Pd, alle provinciali cambia, quelli sono tutti voti presi da Renzi, non certo dal sindaco Gnassi».

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