Terrore a scuola: arrestato 14enne

Rimini

RIMINI. In classe avevano tutti paura di lui, un ragazzino di appena 14 anni responsabile di aver rotto il naso a un coetaneo e molestato sessualmente alcune compagne di classe.

La situazione era diventata insostenibile e la preside dell’istituto, una scuola media della provincia, su segnalazione dei genitori degli alunni si è rivolta ai carabinieri. I riscontri raccolti dai militari sono stati sufficienti a far emettere dal gip del tribunale di Rimini un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nella giornata di venerdì. Il 14enne non ha mostrato alcun segno di pentimento e quando i carabinieri sono andati a prenderlo in casa, è stato sfrontato e arrogante anche nei loro confronti. Data la sua pericolosità è stato disposto l’affidamento del giovane a una struttura protetta di Bologna. Gli episodi che hanno messo in allarme genitori e insegnanti sono cominciati all’inizio dell’anno scolastico ma sono culminati nel mese di gennaio, quando l’adolescente ha preso a calci nei testicoli un compagno di classe dopo averlo tormentato per mesi, con insulti o addirittura botte. In un’altra occasione il giovane ha lanciato un paio di forbici verso una coetanea ferendola all’arcata sopraccigliare. Sempre la stessa ragazzina aveva subito percosse ed era stata toccata nelle parti intime, subendo quindi violenza sessuale, così come altre compagne di classe. In un caso il 14enne ha picchiato senza motivo un compagno di scuola prendendolo per il collo per poi sferrargli due ginocchiate al volto rompendogli il setto nasale. I suoi comportamenti avevano generato uno stato d’ansia ai compagni di classe, una terza media, che ogni mattina avevano paura di tornare tra i banchi, temendo di essere vittime del piccolo teppista. Alcuni ragazzi si sono rivolti ai genitori, altri agli insegnanti, e vista la gravità degli episodi si sono rivolti ai carabinieri. Il ragazzo vive con la madre da quando i genitori si sono separati e in passato non aveva mostrato particolari disagi. Negli ultimi tempi il suo atteggiamento ha reso la situazione insostenibile tanto da rendere necessaria la denuncia. I militari, nel corso dell’indagine hanno verbalizzato i racconti degli studenti terrorizzati. Gli stessi genitori, sentiti dai carabinieri, hanno confermato di aver assistito a vistosi cambiamenti nel comportamento dei loro figli dall’inizio dell’anno scolastico. Il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Luigi Grasso, ha evidenziato l’importanza dell’opera di sensibilizzazione nelle scuole a denunciare episodi di bullismo.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui