Campo lavoro, un pieno di solidarietà

Rimini

RIMINI.  Ferro, carta, biciclette, giocattoli, elettronica, indumenti e una marea di altri oggetti raccolti casa per casa da un esercito di 2mila volontari, scesi ancora una volta in strada per portare un aiuto ai poveri della terra. Si è alzato il sipario sul Campo lavoro diocesano nei sei centri di raccolta: Rimini, Riccione, Cattolica, Bellaria Igea Marina, Santarcangelo, Villa Verucchio.
Da ieri mattina l’affluenza nel centro di via Emilia alle Celle è stata altissima, in particolare sotto al tendone che distribuiva scarpe e capi di abbigliamento. Stranieri, ma anche tanti italiani, sono andati a caccia dell’ultima occasione. Il momento è difficile e la possibilità di acquistare indumenti e calzature a prezzi di occasione è stata molto apprezzata. Tra gli stand si potevano trovare anche paia di scarpe a un euro.
E’ andata molto bene anche a Santarcangelo, dove il Campo lavoro si svolge per il primo anno (in passato il punto raccolta di riferimento era Bellaria). In poche ore, nell’area Campana, i volontari hanno riempito due container con rottami e carta. Tante le persone che hanno iniziato a lavorare presto anche a Villa Verucchio, a Bellaria, Riccione e Cattolica. Quest’anno i proventi dell’iniziativa andranno anche alla Caritas per sostenere famiglie immigrate in difficoltà economica. Sono quasi 1.500, secondo i dati di via Madonna della Scala, le famiglie immigrate residenti sul territorio riminese che nel 2013 hanno chiesto un aiuto per far fronte ad affitti, bollette e alle altre spese di casa. Verranno sostenuti inoltre cinque progetti umanitari all’estero: il centro socio educativo Shen Asti della missione diocesana in Albania, il centro fisioterapico dell’associazione Papa Giovannni XXIII in Bangladesh, la nuova scuola materna di suor Viola Akulu in Uganda, il progetto di recupero di minori ex carcerati di Maria Negretto in Cameroun, il centro di formazione professionale delle suore di sant’Onofrio in Etiopia.
Lo scorso hanno il Campo lavoro ha fruttato 170mila euro e quest’anno è stato chiamato per svuotare un albergo in attesa di demolizione. Sull’attività del Campo lavoro il vescovo Francesco Lambiasi ha detto: «E’ una delle Rimini più belle, una Rimini che non finisce mai di stupire». Quest’anno i volontari sono stati molto più numerosi degli anni passati. 
RIMINI.  Ferro, carta, biciclette, giocattoli, elettronica, indumenti e una marea di altri oggetti raccolti casa per casa da un esercito di 2mila volontari, scesi ancora una volta in strada per portare un aiuto ai poveri della terra. Si è alzato il sipario sul Campo lavoro diocesano nei sei centri di raccolta: Rimini, Riccione, Cattolica, Bellaria Igea Marina, Santarcangelo, Villa Verucchio.Da ieri mattina l’affluenza nel centro di via Emilia alle Celle è stata altissima, in particolare sotto al tendone che distribuiva scarpe e capi di abbigliamento. Stranieri, ma anche tanti italiani, sono andati a caccia dell’ultima occasione. Il momento è difficile e la possibilità di acquistare indumenti e calzature a prezzi di occasione è stata molto apprezzata. Tra gli stand si potevano trovare anche paia di scarpe a un euro.E’ andata molto bene anche a Santarcangelo, dove il Campo lavoro si svolge per il primo anno (in passato il punto raccolta di riferimento era Bellaria). In poche ore, nell’area Campana, i volontari hanno riempito due container con rottami e carta. Tante le persone che hanno iniziato a lavorare presto anche a Villa Verucchio, a Bellaria, Riccione e Cattolica. Quest’anno i proventi dell’iniziativa andranno anche alla Caritas per sostenere famiglie immigrate in difficoltà economica. Sono quasi 1.500, secondo i dati di via Madonna della Scala, le famiglie immigrate residenti sul territorio riminese che nel 2013 hanno chiesto un aiuto per far fronte ad affitti, bollette e alle altre spese di casa. Verranno sostenuti inoltre cinque progetti umanitari all’estero: il centro socio educativo Shen Asti della missione diocesana in Albania, il centro fisioterapico dell’associazione Papa Giovannni XXIII in Bangladesh, la nuova scuola materna di suor Viola Akulu in Uganda, il progetto di recupero di minori ex carcerati di Maria Negretto in Cameroun, il centro di formazione professionale delle suore di sant’Onofrio in Etiopia.Lo scorso hanno il Campo lavoro ha fruttato 170mila euro e quest’anno è stato chiamato per svuotare un albergo in attesa di demolizione. Sull’attività del Campo lavoro il vescovo Francesco Lambiasi ha detto: «E’ una delle Rimini più belle, una Rimini che non finisce mai di stupire». Quest’anno i volontari sono stati molto più numerosi degli anni passati. 

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