Maxi sequestro di pesce "dopato"
La sostanza, di per sè, non presenta particolari rischi di tossicità, ed è anche piuttosto difficile da reperire nel pesce trattato, poiché a contatto con acqua e ghiaccio si dissolve nei suoi componenti. Il rischio per il consumatore è però indiretto. All’apparente freschezza e lucentezza, infatti, non corrisponde il reale stato della “polpa” interna, che potrebbe essere deteriorata e già in stato di decomposizione. L’istamina, una sostanza prodotta ai processi di degradazione del pesce, non si distrugge né con il congelamento né con la cottura e può produrre allergie e reazioni anafilattiche. rappresenta, inoltre, un rischio, per le persone affette da disfunzioni cardiache. Carabinieri e ausl invitano i consumatori a non farsi ingannare: «rivolgendosi a rivenditori di fiducia, diffidare dal pesce troppo economico e dei prodotti che vengono presentati immersi in soluzioni particolarmente acquose con del ghiaccio all’interno di cassette di polistirolo: se fossero freschi non ne avrebbero bisogno». Acqua ossigenata e additivi non nascondono però l’odore del pesce non fresco né riescono ad attenuare il progressivo affossamento dell’occhio dell’animale legato al degrado.