Rimini, bloccata la cremazione del “re dello zucchero” morto suicida in hotel

Rimini

RIMINI. «Prima che la salma di nostro fratello sia cremata, vogliamo vedere gli esiti della consulenza tecnica sugli esiti della perizia tossicologica affidata dal pubblico ministero». È la motivazione della richiesta che le due sorelle dell’imprenditore Francesco D’Avino hanno presentato, attraverso l’avvocato Pasquale Serafino del Foro di Torre Annunziata, al sostituto procuratore Davide Ercolani, per chiedere il blocco della cremazione del “re dello zucchero”, rinvenuto privo di vita la mattina del 21 gennaio scorso nella stanza dell’hotel dove aveva preso alloggio per partecipare al Sigep. Richiesta che il pubblico ministero ha doverosamente accolto. L’azione intrapresa dalle sorelle ha decisamente colta impreparata la vedova, che però non si è opposta alla loro richiesta. Si è solo premunita di nominare l’avvocato Mattia Lancini, quale suo legale di fiducia, per seguire da vicino gli sviluppi di questa tragica vicenda.

Tutti i dettagli della vicenda nel Corriere Romagna in edicola.

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