«Avanti con Zingaretti contro una destra pericolosa, aggressiva e demagogica»

Rimini

RIMINI

Il popolo del Pd di Rimini si è espresso. Le sue preferenze al congresso, preludio delle primarie di marzo, vanno in direzione di Nicola Zingaretti. E’ con il 60,09% dei voti che l’attuale presidente della regione Lazio si è infatti conquistato la candidatura a nuovo segretario del Partito democratico. A votarlo, sono state 521 persone, su un totale di 867 preferenze espresse nel comune di Rimini. «Zingaretti è stato e sarà vicino al nostro territorio – ha dichiarato l’assessora regionale Emma Petitti, esponente del comitato “Rimini per Zingaretti” - Lo scorso settembre, la sua partecipazione all’iniziativa nazionale organizzata dai Dems al cinema Fulgor ha segnato l’inizio del suo percorso per la candidatura alla Segreteria del Pd». Una proiezione che trova conferma proprio nei dati risultanti dalle preferenze espresse dai tesserati riminesi durante il congresso. Dopo Zingaretti, a seguirlo sul “podio” c’è Maurizio Martina, con 196 voti, pari al 22,61% del totale, succeduto da Roberto Giachetti, con 138 voti, il 15,92%. Dario Corallo, Maria Saladino e Francesco Boccia hanno ricevuto invece rispettivamente 6,4 e 2 voti. «I risultati dei congressi della provincia di Rimini - rende noto il comitato “Rimini per Zingaretti” - ci consegnano un’immagine vincente e una netta preferenza per Nicola Zingaretti, come negli altri territori della Regione». «Gli iscritti hanno fatto una scelta chiara - continuano gli esponenti del comitato - il 60% di chi ha partecipato a questa prima fase congressuale ha creduto in Zingaretti, dando un importante segnale di discontinuità rispetto al passato e facendo emergere una voglia di riscatto per fronteggiare una destra pericolosa, aggressiva e più che mai demagogica». Ciò su cui ora è necessario agire, secondo i sostenitori di Zingaretti, sono i temi della solidarietà, del lavoro, della democrazia, dell’ambiente, della legalità e dello sviluppo. «Il rapporto OxFam presentato in questi giorni - rammenta il comitato - ci consegna una situazione di diseguaglianza non più tollerabile, secondo cui il 5% più ricco degli italiani possiede da solo la stessa quota di patrimonio posseduta dal 90% più povero. E’ inaccettabile». Una situazione in cui, secondo il comitato pro Zingaretti, il reddito di cittadinanza non può essere la soluzione «Molto meglio il reddito di inclusione fatto in Emilia-Romagna» precisano. «Tocca al Pd prendere la bandiera dell’equità – dichiara infine Emma Petitti - A febbraio attendiamo Zingaretti per una “Piazza grande”, in un momento aperto a tutti coloro che hanno sposato il suo progetto. Il comitato “Piazza Grande” di Rimini vuole scommettere sul coinvolgimento delle energie migliori per costruire un nuovo campo democratico e riformista».

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