Rimini, "Picchiata e minacciata dall’ex: ho paura". Ma polizia li ritrova di nuovo insieme

Rimini

RIMINI. Gli agenti cercano un uomo, indagato per maltrattamenti e lesioni, per notificargli il divieto di avvicinamento e lo trovano, in una situazione apparentemente rilassata, assieme alla persona che lo ha denunciato. Addirittura a casa dell’ex fidanzata, la parte offesa picchiata e umiliata stando al capo d’imputazione. Una circostanza (riappacificazione o paura di conseguenze peggiori?) che andrà probabilmente approfondita dagli investigatori. Intanto, sulla base delle parole della donna e di un referto medico, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini Manuel Bianchi ha firmato il provvedimento che impone all’accusato, un 50enne italiano residente a Rimini, di stare alla larga dalla ex compagna almeno un chilometro, pena l’arresto.

La richiesta, sulla base di una relazione della Squadra mobile della questura di Rimini, è stata avanzata dal pubblico ministero Davide Ercolani. Nel mirino sono finite le presunte condotte dell’uomo che avrebbero procurato alla donna con i suoi comportamenti, tra l’altro, un durevole stato d’ansia capace di fare ipotizzare, a parere del giudice, anche il reato di stalking.

È stata la stessa ex fidanzata, una 40enne riminese, a presentare una serie di denunce nei confronti dell'uomo tra la fine di ottobre e metà novembre. Lei ha riferito di essere stata più volte vittima di aggressioni fisiche e verbali. Quella che sembrava la fine della relazione è diventata per lei un inferno, visto che l’uomo non accettava la situazione. «Sei una pazza - le avrebbe detto - quando ti vedo per strada ti stiro con la macchina, quando venivo a letto con te mi veniva da vomitare». Le avrebbe anche minacciato di bruciarle la casa, di gettarla dal balcone.

La donna ha raccontato di essere stata più volte colpita dal compagno e in un caso presa a pugni, anche in faccia (referto medico tre giorni di prognosi). Un testimone racconta anche di uno sputo al volto. Le liti erano divenute sempre più frequenti, al punto che la polizia era intervenuta otto volte. Lui la pedina, la offende, la minaccia. «Ho paura voglia farmi del male». Racconta ai poliziotti che è costretta a farsi scortare da amici e familiari e se fa un tratto di strada da sola si attacca al telefonino per essere in contatto con qualcuno. Poi, però, quando scatta il divieto di avvicinamento, lui è di nuovo accanto a lei, sotto lo stesso tetto.

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