Rimini, aumentano gli imprenditori stranieri

Rimini

RIMINI. Gli imprenditori stranieri attivi in provincia di Rimini nel terzo trimestre 2013 sono 5.356 contro i 5.336 del terzo trimestre 2012. Vi è dunque una crescita, seppur minima (+20), in controtendenza rispetto alla diminuzione complessiva di Rimini che in un anno passa da 59.746 a 58.980 (- 766) imprenditori. Percentualmente il peso della componente estera sui settori industriali e aziendali locali passa dall’8,9 al 9,1 per cento, con una prevalenza di imprenditoria extracomunitaria (4.094, erano 4.089 del terzo trimestre 2012) su quella comunitaria (1.262, erano 1.247 nel terzo trimestre 2012). Ricordiamo che il valore demografico degli stranieri sul totale dei residenti nella provincia di Rimini è dell’11 per cento.

In particolare tra il 2012 e il 2013 crescono gli imprenditori stranieri nel commercio (da 1.599 a 1.607), servizi di alloggio e ristorazione (da 632 a 668), attività immobiliari (da 228 a 241). Calano lievemente nel settore costruzioni (da 1.571 a 1.531), agricoltura (da 126 a 121), attività professionali, scientifiche e tecniche (da 123 a 118).

Interessante il raffronto per ciò che riguarda la classe di carica dell’imprenditoria straniera a Rimini. Erano 1.563 gli amministratori al terzo trimestre 2012, 1.596 l’anno successivo; 3.108 i titolari nel 2013 contro i 3.134 dell’anno precedente (una lieve diminuzione a cui però corrisponde un dato percentualmente in salita). Sul dato totale dell’imprenditoria riminese, va registrato come la classe di carica più pesante per gli stranieri sia nettamente quella del titolare (15,9%).

Capitolo provenienza. Fra i Paesi europei spicca la Romania (431 tra titolari, soci, amministratori e altre cariche), quindi Francia (206) e Germania (197). Per i Paesi extracomunitari svetta l’Albania (792), la Cina (381), la Svizzera (371), il Bangladesh (327). La Repubblica di San Marino si attesta su 443 imprenditori attivi nella provincia di Rimini.

«Da questo dato - commenta l’assessore provinciale alle Attività economiche Fabio Galli - emerge la vivacità e la dinamicità dell’imprenditoria di passaporto estero sul nostro territorio. Si tratta chiaramente di numeri che mettono in rilievo come non subisca particolari arresti il processo di integrazione economica e imprenditoriale di un’area come quella riminese, che sta con discreta progressione colmando il gap percentuale con il dato regionale che a fine 2012 si attestava sul 9,7 per cento. Interessante, seppur ancora non rilevante ai fini di analisi più approfondite, il leggero spostamento verso il settore del commercio e della ristorazione, a scapito della ‘storica’ componente edilizia. Quella dell’imprenditoria straniera è una realtà ormai solida anche sul territorio riminese, con cui le istituzioni possono e devono dialogare apertamente e normalmente, facendo magari tutti un passo in avanti nella direzione altrui per evitare chiusure o ‘ghettizzazioni’ che il mercato e l’economia reale dimostrano di avere superato prima di ogni altra considerazione».

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