“Bomba carta” al centro profughi di Rimini, cinque ragazzini nei guai

Rimini

RIMINI. Cinque "bravi ragazzi", tre dei quali minorenni, poco più che bambini, capaci però, senza un perché, di realizzare bottiglie molotov con il tovagliolo del ristorante di papà e fare esplodere un «petardone» (secondo la loro stessa definizione) contro il centro di accoglienza dei richiedenti asilo di Spadarolo ad Halloween. Sono stati individuati dai carabinieri del Nucleo investigativo guidato dal maggiore Maurizio Petrarca gli autori del doppio attentato di fine ottobre ai danni della sede della cooperativa "Cento Fiori".

Sono provvisoriamente accusati di danneggiamento, fabbricazione e detenzione di materiale esplodente, ma sarà la magistratura (il pm riminese Paolo Gengarelli nel caso dei maggiorenni, il pm bolognese Simone Purgato per gli altri) a valutare se contestare l'aggravante dell'odio razziale. Le "molotov" sono state confezionate secondo le istruzioni trovate su internet.

Tutti i dettagli nell'edizione del Corriere Romagna in edicola.

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