Bomba carta a Rimini la notte di Halloween contro centro migranti
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Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre qualcuno aveva gettato contro la stessa porta due bottiglie “molotov” che non sono esplose, sebbene l’innesco fosse potenzialmente idoneo a renderle incendiarie. Dentro c’era la benzina, lo stoppino si è spento durante il lancio, prima del previsto. In quel caso gli operatori se ne erano resi conto soltanto al mattino e ne avevano dato notizia ai carabinieri. Stavolta, invece, il boato è stato fortissimo.
Gli investigatori dell’Arma sono accorsi in piena notte con al seguito i colleghi del nucleo “scientifico” e, fino all’alba, hanno effettuato rilievi, raccolto reperti e testimonianze. Contro l’ingresso, rimasto danneggiato, è stato fatto esplodere qualcosa di più di un grosso petardo: la definizione di “bomba carta” è la più appropriata. Nessuno degli ospiti ha notato niente di sospetto nelle ore precedenti, né tanto meno ha visto qualcuno allontanarsi dalla zona. I responsabili della struttura escludono minacce o intimidazioni. «Mai avuto problemi neppure con i residenti della zona».
Nei primi mesi del 2017 c’erano stati dei lanci notturni di uova e frutta marcia: niente di paragonabile all’esplosione dell’altra notte. Dietro all’accaduto, attualmente senza firma, ci può essere una “mano” intollerante o razzista. E la volontà di intimidire chi, in raccordo con la prefettura, tenta di dare risposte solidali e concreta alla questione degli immigrati in attesa di “protezione umanitaria”. È la pista più probabile, anche se per adesso non se ne esclude nessuna. Il centro di Spadarolo ospita infatti una quindicina di richiedenti asilo provenienti da Ghana, Senegal, Nigeria e Mali.
L’attività va avanti da otto anni, ma la cooperativa Cento Fiori è stata al centro di episodi di cronaca anche prima di impegnarsi nella “gestione” dei migranti. I suoi spazi furono ad esempio teatro, in anni ormai lontani, di una doppia overdose, di un incendio doloso e di una misteriosa tragedia: un giovane emiliano, ex ospite, morì carbonizzato nella propria auto, data alle fiamme probabilmente da lui stesso e parcheggiata nel cortile della cooperativa.