Spunta una lettera di Verdi: "grazie Rimini per l’ospitalità"

Rimini

RIMINI. È il grande giorno del Teatro Galli, dopo 75 anni di attesa. Un secondo battesimo dopo quello del 1857, quando Giuseppe Verdi scrisse e mise in scena proprio a Rimini l’Aroldo. Ecco. A poche ore dal tagli del nastro, un benefattore ha donato alla città la lettera con la quale il celebre compositore ringraziava per l’affetto. Lo scritto era indirizzato al Conte Baldini che aveva ospitato Verdi nel palazzo dell’Orologio in piazza Tre Martiri, dove una targa ricorda tuttora l’evento.

Verdi: grazie Rimini

Proprio alla vigilia dell’inaugurazione arriva un regalo prezioso a rendere ancora più carica di emozione l’atmosfera per questo evento storico. Un privato ha donato al Comune un documento unico e dall’altissimo valore anche simbolico: una lettera autografa di Giuseppe Verdi indirizzata al Conte Baldini nella quale lo si ringrazia per l’ospitalità ricevuta nei giorni trascorsi a Rimini proprio per l’inaugurazione del Teatro Galli nel 1857, che si apri sulle note dell’Aroldo scritto appositamente dal compositore di Busseto. Nella lettera, rintracciata attraverso un antiquario di Vienna, si legge: “Io ho sempre nuovi obblighi verso di lei e verso i riminesi. Essi hanno usata tanta cordialità e gentilezza durante il mio soggiorno in Rimini, e mi prodigarono tante onorevoli dimostrazioni per quel poco che io seppi fare, che io ne sarò sempre riconoscente».

Buona la prima

Il Teatro “Amintore Galli” torna a vivere dopo 27.333 giorni, 898 mesi, 75 anni. L’attesa si conclude oggi, quando la comunità tornerà in possesso di quello che può essere considerato lo spazio per eccellenza di fruizione di arte, musica, spettacolo e destinato a diventare il centro nevralgico e sempre attivo di produzione culturale della città. Il teatro, distrutto dai bombardamenti del 1943, è stato ricostruito sul progetto originale “all’italiana” realizzato da Luigi Poletti (1792-1869), architetto modenese legato alla scuola neoclassica purista romana, con il miglioramento degli spazi e le correzioni necessarie a garantire ottima acustica e visibilità. Lo spazio contiene 826 posti a sedere, con tre ordini di palco.

“Signori, Cecilia Bartoli”

Le ultime note a risuonare all’interno del Teatro, prima del bombardamento del 28 dicembre 1943, furono quelle della “Madama Butterfly”. Settantacinque anni dopo l’opera di Giacomo Puccini, la musica riprende da Gioacchino Rossini, nel centocinquantesimo anniversario della morte. Il programma questa sera prevede “La Cenerentola”, melodramma giocoso in due atti di Jacopo Ferretti sulla musica del compositore pesarese, rappresentata in forma semiscenica su strumenti storici.

Protagonista è Cecilia Bartoli, mezzosoprano stella della lirica mondiale nata a Roma, ma di origini riminesi. Lo spettacolo, prodotto dall’Opéra de Monte-Carlo, vede la superdiva italiana sul palco con Le Musiciens du Prince diretti da Gianluca Capuano e il coro maschile dell’Opéra di Monte-Carlo. Nel cast, con Cecilia Bartoli nella parte di Angelina, Edgardo Rocha è Don Ramiro, Alessandro Corbelli è Dandini, Carlos Chausson veste i panni di Don Magnifico. Lo spettacolo, nato nel 2017, ha avuto uno straordinario successo internazionale e lo scorso agosto, al Festival di Lucerna, ha raccolto dieci minuti di applausi. L’opera, in due atti, ha una durata di circa tre ore.

Quando si entra

L’inizio dello spettacolo è previsto per le 20. Il foyer e la biglietteria aprono alle 17 ed è possibile accedere alla Sala delle Colonne e al bar del piano terra. Per raggiungere Sala Ressi e il Bar del Grifone, al primo piano del foyer, bisogna attendere le 19.

Sempre dalle 19 gli spettatori muniti di biglietto per lo spettacolo possono entrare in sala. Sono presenti almeno 25 “maschere”. Dietro al palco sono al lavoro una quindicina di tecnici residenti e a supporto, tra macchinisti, elettricisti e fonici.

Chi resta fuori

Un telo di trenta metri per godersi la “Cenerentola” anche dalla piazza. Procedono fino all’ultimo le operazioni di montaggio del maxischermo in tulle, grazie alla quale l’emozione dell’opera interpretata da Cecilia Bartoli esce dal Teatro per coinvolgere il cuore del centro storico.

Lo spettacolo viene trasmesso in forma integrale grazie a un avanzato sistema tecnologico e un accurato apparato di diffusione sonora.

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