Scoperta una discarica abusiva nei terreni dell’aeroporto militare di Rimini

L’ipotesi d’accusa
«Gestione non autorizzata di rifiuti non pericolosi», questo il reato contestato dal Noe (articolo 256 comma 1 lettera a del decreto legislativo 152/2006) che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati della procura della Repubblica di Rimini, del legale rappresentate della società, un 58enne residente a Coriano.
Ma come sono arrivati alla “discarica” del Vassura? Secondo quanto è stato possibile ricostruire, gli investigatori bolognesi si sono imbattuti in questa presunta violazione della legge ambientale durante un controllo a 360 gradi in corso da qualche settimana nell’azienda di Ospedaletto. La documentazione trovata negli uffici ha fatto scattare i controlli sul posto. Ed è stato nel corso di uno di questi che lunedì scorso i carabinieri dell’Ambiente, accompagnati nel sopralluogo da ufficiali del 7° Reggimento Vega, sono andati a verificare di persona lo stato dell’arte. Il campanello d’allarme è scattato, praticamente, immediatamente. In mezzo al materiale di risulta già steso, infatti, sono affiorati sacchetti e altri pezzi di plastica, materiale ferroso, sassi di colore nero molto simili al carbone, nonché i tipici scarti di opere edili: pezzi di laterizi, mattoni, sassi di varie dimensioni. Per avere conferme sulle tipologie di inerti trovati, i carabinieri hanno chiesto anche l’intervento di tecnici di Arpae. A questo punto è scattato il sequestro d’iniziativa. Come detto sono circa 1.500 i metri quadrati ora vietati all’accesso, dove sono stati scaricate, secondo i documenti di trasporto della società, circa 8mila tonnellate di materiali delle 9.500 che, stando al contratto, dovevano essere ricollocati. Nessun commento dal 7° Reggimento Vega, se non quello «di attendere gli sviluppi dell’inchiesta e di essere a piena disposizione della magistratura».