Famiglia che non è cliente cacciata da un bagnino di Rimini con lo spray urticante

Rimini

RIMINI. «Ci ha cacciati dal suo stabilimento balneare, perché non eravamo clienti e occupavamo lo spazio dei giochi per bambini, spruzzandoci negli occhi lo spray al peperoncino».

È la denuncia che una coppia di turisti campani ha presentato alla polizia e che adesso, a qualche settimana di distanza dai fatti, avvenuti a fine stagione, approda in procura al vaglio del magistrato. L’ipotesi di reato per la quale risulta indagato il bagnino di uno stabilimento di Marina Centro, difeso dall’avvocato Giuliano Renzi, è lesioni personali aggravate.

Il nuovo caso ripropone una questione già sollevata sul Corriere Romagna da una signora fatta sloggiare in malo modo dalla battigia, anche se il diretto interessato si difende dando una versione dei fatti diversa da quella prospettata dai denuncianti. «Li ho allontanati perché stavano fumando non so che cosa davanti ai bambini, in più temevo che alcuni motorini parcheggiati all’ingresso dello stabilimento fossero stati danneggiati».

La lite c’è stata e non è chiaro se, come sostengono le presunte parti offese nelle due distinte denunce arrivate in procura, lui abbia utilizzato o meno la bomboletta spray, spruzzando il contenuto urticante in direzione degli interlocutori, un uomo e una donna. Si sarebbero offesi delle insinuazioni del bagnino, che controllava i motorini sotto i loro occhi evidentemente ritenendoli tipi poco raccomandabili. «Avevamo pranzato al fast food e facevamo divertire nostro figlio ai giochi in spiaggia, anche se non eravamo clienti di quel bagno».

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