Gli avvocati fanno causa al Comune di Rimini: "meritiamo uno stipendio maggiore"
Alla sbarra
Allora. Si trova tutto nell’Albo pretorio, dove un paio di giorni fa è stata pubblicata la delibera con la quale la giunta decide di opporsi al ricorso al Tar presentato da due dirigenti dell’Ufficio legale. In poche parole viene chiesto l’annullamento di una delibera licenziata in maggio, grazie alla quale l’esecutivo introduce un nuovo sistema di valutazione, grazie al quale calibrare le posizioni dirigenziali ai fini retributivi. Per essere ancora più chiari, si tratta dei criteri con i quali pesare le competenze e l’attività dei dirigenti, per meglio determinare il “quantum” della cosiddetta retribuzione di risultato. Il compenso dei dirigenti comunali è com’è noto composto da due parti: una fissa e una legata ai risultati raggiunti.
Ci opponiamo
Nella delibera in questione, quella di maggio, Palazzo Garampi sostiene di non avere mutato la posizione dei due dirigenti dell’Ufficio legale, confermandola totalmente rispetto alla precedente metodologia. Ed è questo il punto della contestazione. Le due avvocate ribattono invece che le loro competenze sono superiori rispetto a prima, dovrebbero quindi essere aggiornate in modo tale da produrre una valutazione economica differente (ovviamente maggiore) quando si tratta di quantificare l’indennità di risultato. Data la diversità di vedute, il faccia a faccia è rimandato in Tribunale. A questo punto il Comune ha dovuto incaricare uno studio legale e nella delibera la spesa viene quantificata in 6.344 euro.
“Soldi soldi soldi”
Non resta che da chiarire di che cifre si sta parlando. Gli stipendi dei dirigenti dell’Ufficio legale - argomentano da Palazzo Garampi - sono da sempre fra i più alti, in quanto gli avvocati sono soggetti a un regime speciale della pubblica amministrazione che gli riconosce una plus in caso di vittoria in una causa. Va da sé, però, che sul sito del Comune le retribuzioni in questione non compaiono perché in tutta Italia è in piedi un ricorso alla Corte costituzionale relativo alla pubblicazione dei redditi dei dirigenti. Per farsi un’idea vengono in aiuto gli anni precedenti al 2018, quando il compenso delle avvocate oscillava fra i 110mila e i 130mila euro (lordi) all’anno.