Martellate in testa alla moglie, patteggia 2 anni di pena

Rimini

MONTIANO. Per aver colpito a martellate la moglie ha patteggiato davanti al Gup una pena (sospesa) di due anni che resta dunque all’interno della sospensione condizionale della stessa.

È di ieri mattina la lettura del dispositivo su una vicenda che risale ad inizio anno. Quando un uomo aveva a Montiano aggredito la compagna.

Non ne riportiamo le generalità perché altrimenti si verrebbe (come sempre in casi simili) ad identificare anche la vittima delle violenze subite.

I documenti dell’indagine, di fronte al Gup Massimo De Paoli ed all’accusa che in aula era rappresentata dal pm Sara Posa, sono stati esaminati alla presenza del difensore dell’uomo: l’avvocato Mattea Mandara.

Quelli che all’inizio (quando l’uomo venne sottoposto a restrizione della libertà personale) erano accuse di maltrattamenti in famiglia, sono state derubricate in violenza privata e minaccia grave, mentre il tentato omicidio per le martellate inferte alla moglie è stato “rivisto” con una accusa di lesioni aggravate dall’utilizzo del martello e dal fatto di aver inferto lesioni alla propria consorte.

Con questi nuovi reati contestati per l’uomo è stato dunque possibile restare dentro alla condizionale patteggiando. Non ci sono al momento comunque le condizioni che, tornato libero, l’uomo rientri a contatto con la consorte. La donna ora vive con uno dei suoi figli.

Nello scorso mese di febbraio l’uomo era finito in cella per tentato omicidio.

Il 59enne artigiano montianese dal carcere si informava sulle condizioni di salute della consorte.

Non riusciva a darsi una spiegazione razionale della furia che lo aveva portato a scagliarsi contro alla moglie.

Al Gip in sede di convalida delle manette aveva raccontato di essere tornato a casa poco dopo essere uscito per lavoro, perché si era dimenticato qualcosa che gli serviva proprio sul lavoro (è un artigiano con partita Iva che esegue lavoretti in vari settori).

Quando era arrivato nei pressi della sua abitazione aveva visto in giro un ragazzo che ha sospettato potesse essere l’amante della moglie. Era quindi entrato in casa e poi... il buio.

Dopo l’arresto aveva detto sostanzialmente di aver perso la testa e di non ricordarsi praticamente nulla di quanto fatto. Insomma, di aver avuto una sorta di raptus e di essersi fermato solo quando si era accorto che in mano stringeva un martello, che era diventato sporco di sangue e di capelli.

Evidentemente quelli della moglie, che risultava essere stata aggredita con colpi alla testa e in più parti del corpo.

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