Il Velvet è stato demolito

Tutti sul palco
«Purtroppo oggi è il giorno» si legge nella pagina Facebook dedicata al “tempio” della musica rock, fondato nel 1989 da Thomas Balsamini, disc jockey riminese scomparso nel 2013 a soli 47 anni. La notizia, accompagnata da una foto con ruspa e macerie, è arricchita da un testo firmato dagli “Afterhours”: “ma non c’è niente che sia per sempre, perciò se è da un po’ che stai così male il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire”. La canzone è “Non è per sempre”.
Ecco. Fra le centinaia di messaggi di dolore lasciati da chi ha passato serate indimenticabili al Velvet, non sono mancati i biglietti di concerti ritenuti indimenticabili: Nirvana, Blur, Ramones, Black Sabbat, Violet Femmes, John Cale, Motorhead, Primal Scream, Skunk Anansie, Afterhours, Emir Kusturica, Motorpsycho. Ma anche Ligabue, Patty Pravo, Subsonica, Ray Gelato, Cristina d’Avena, Sabrina Salerno, Nada, Donatella Rettore.
Addio Velvet
“Fa male eh?” si legge in uno dei post lasciati sulla bacheca del Velvet. E poi tanti altri. «Non so se andarmene o restare ancora a fissare il posto ricostruendolo nella mia mente». «Un pezzo di cuore se ne va». «Resterà per sempre il tempio dei miei ricordi». «Ho i brividi, chi sa mi può capire». «Ricordi stupendi, grazie per le belle serate». «Tieni qualche mattone».
Cosa succede
L’annuncio della chiusura del locale di Sant’Aquilina è arrivato un paio di anni fa, alla scadenza del contratto di affitto, più una sentenza del Consiglio di Stato che diede il via alla demolizione della “sala grande”. L’area è stata acquistata da Manuel Celli, figlio di Goffredo, fondatore del gruppo conosciuto per gli impianti di spillatura di birre e altre “bibite”. Il progetto prevede di realizzare una fabbrica di birra artigianale. Nelle intenzione c’è anche l’idea di mantenere elementi del Velvet, magari nelle forme di un locale nello spazio esterno dalla parte del lago, in cui organizzare eventi.