Campo nomadi e microaree: Gloria Lisi, altre offese sui social

Rimini

RIMINI. Questa volta non ricorre alle querele per le offese vomitate tramite “Facebook”. Ma la vice sindaca Gloria Lisi non può ignorare quel mix di ignoranza, misoginia e grettezza, soprattutto quando una professione dignitosa come tutte le altre (la signora delle pulizie) viene utilizzata per offendere e sminuire. Nasce tutto dalla chiusura del campo di via Islanda e dall’allestimento di piccole aree per nomadi nei quartieri. La voce del dissenso è forte e ovviamente i gradassi da bar giganteggiano sui social.

Raffica di offese

E arriviamo a ieri mattina, quando su uno dei soliti e ben noti “fogli” dedicati al confronto democratico, Gloria Lisi viene definita una «donnetta» che a «livello istituzionale rappresenta il nulla mischiato con il niente». Ben poca cosa se pensiamo alle vergognose parole ricevute quando andò a incontrare il ragazzo aggredito a causa del colore della propria pelle. Ma c’è un ma. Il signore in questione, si erge sul pulpito e suggerisce una nuova occupazione, più incline dal suo punto di vista a una «donnetta». «Il suo ruolo più adatto – scrive – sarebbe quello di donna delle pulizie (senza nessuna offesa per le colf), non certo l’importante ruolo politico di vicesindaca che è stata chiamata a svolgere dai riminesi».

“Non la querelo”

Allora. Letto il post, Gloria Lisi lo condivide sulla sua pagina “Facebook”, con tanto di commento dedicato. «Non ho per fortuna il piacere di conoscerla – scrive –. Volevo informarla che non la querelerò per il suo sofisticato messaggio. Non vale certo la pena disturbare la giustizia italiana per queste miserie umane. Spero vivamente che la considerazione che dedica a me, come donna, non sia la stessa che ha per sua moglie o per sua figlia, in caso fosse padre di famiglia. Orgogliosa di essere definita donna delle pulizie, anche perché abbiamo un ruolo fondamentale: raccogliere l’immondizia e la sporcizia materiale e verbale che certi uomini lasciano e rilasciano nel mondo e sui social».

Seguono decine di commenti di solidarietà. Uno per tutti, quello di Meris Soldati, responsabile Spi-Cgil. «Certe persone dovrebbero provare vergogna nel fare certe affermazioni, ma purtroppo sappiamo che non è così, ci sono persone in giro molto “piccole”, purtroppo».

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