Aeroporto in vendita per 10 milioni

Rimini

 

RIMINI. Il Fellini vale 10 milioni di euro e chi lo vorrà acquisire, dovrà superare una sorta di doppio bando di gara. E ciò che emerge dalle dichiarazioni del curatore fallimentare Renato Santini che ha appena ottenuto la proroga della gestione fino al 31 ottobre.

 

Il doppio bando. «Il giudice delegato - scrive Santini - ha fissato in 10 milioni di euro la base d’asta per aggiudicarsi il cosiddetto «compendio aeroportuale». Vale a dire tutti quei beni di proprietà di Aeradria, a partire dal marchio Riminiairport, passando per le attrezzature dello scalo, i beni mobili come il banco del check-in, il sito internet ma soprattutto i rapporti commerciali. Con particolare riguardo al traffico voli: specie quel rapporto privilegiato con la Russia, che rappresenta la vera ricchezza del Fellini.

Il “compendio” però potrà essere aggiudicato solo a chi riuscirà a vincere il bando che sta per pubblicare l’Enac e che offre la concessione totale dell’aeroporto riminese. Bando atteso subito dopo la sentenza della Corte d’appello di Bologna. Dunque chi vorrà aggiudicarsi lo scalo dovrà superare un doppio bando. La quota di 10 milioni pare però piuttosto elevata dal momento che per far decollare di nuovo Miramare si stima che siano necessari circa 30 milioni di euro.

Per avere un metro di paragone giova sapere che per il secondo bando dell’aeroporto di Forlì (il primo era andato deserto) l’Enac chiede un massimo di 5,71 milioni di euro «pari al valore degli investimenti realizzati e non ammortizzati» per 30 anni di concessione.

La proroga. L’altra novità - comunicata dal curatore fallimentare - è la proroga dell’esercizio provvisorio dell’aeroporto sino al 31 ottobre, anche grazie «ai positivi risultati economici conseguiti sinora». E in effetti i voli dell’estate scorsa pare che siano stati tutti confermati, in particolare quelli con la Russia, novità che garantirebbe ossigeno a Rimini sino a ottobre.

Santini sottolinea comunque come sia «ben gradita la collaborazione delle categorie e degli operatori economici, nonché delle istituzioni coinvolte, per sostenere la gestione della curatela».

A questo punto, la mobilitazione della città diventa sì importante, ma non decisiva. Il prefetto Claudio Palomba ha comunque chiamato a raccolta tutte le categorie economiche per lunedì prossimo 17 marzo: è il giorno della conta. Chi ci sta (e chi no) per contribuire alla raccolta di quel milione e mezzo di euro che il curatore aveva chiesto per garantire l’operatività dello scalo sino alla fine dell’estate. Un po’ di soldi sono stati trovati ma difficilmente verrà superata la quota di 700mila euro.

La sentenza. Intanto sull’aeroporto pende sempre la spada di Damocle della sentenza della Corte di appello di Bologna in merito al fallimento decretato dal tribunale di Rimini nel novembre scorso. Il verdetto è atteso entro mercoledì 19 marzo. Dal canto suo l’Enac è pronto ad estrarre dal cassetto il bando di gara per la nuova gestione, che diventerebbe però vano in caso di accoglimento delle richieste di Aeradria e dei 51 creditori, con il ritorno all’iniziale concordato in continuità.

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