Ausl, coppia di sindacalisti Uil a processo per assenteismo
Affare di famiglia
A Perno e Lombardi, secondo il loro difensore, viene contestato quello che in realtà è una consuetudine. Ovvero qualsiasi sindacalista che chiede un permesso lo fa per tutto il turno di lavoro, nel caso dei dipendenti A.Usl dalle 8 alle 14. Un lasso di tempo che però può essere soggetto a diverse variabili come, ad esempio, quello di vedere l’uscita di casa un’ora più tardi perchè prima si è provveduto a fare le convocazioni. Tra l’altro Perno da anni non deve chiedere permessi alla direzione ospedaliera perché distaccata al sindacato. Cosa che invece per legge deve fare il marito. E qui sta l’inghippo che alla segretaria provinciale Uil-Spl vale l’accusa di falso ideologico aggravato. False, infatti, secondo la procura, sono da ritenere molte delle richieste avanzate per far partecipare il consorte alle riunioni. I Gps installati sotto le loro auto dai carabinieri, infatti, avrebbero raccontato altro.
La difesa
I due sindacalisti sono comunque convinti di poter dimostrare la trasparenza del loro operato e attendono fiduciosi il prossimo ottobre, udienza in cui il caso verrà dibattuto sulla scorta delle prove raccolte in fase istruttoria. Per l’avvocato Ferri molto importante è anche la decisione del Gip Vinicio Cantarini che chiamato all’epoca a pronunciarsi sulla vicenda, aveva respinto la richiesta come misura restrittiva della sospensione dal servizio degli indagati.