Viserba allagata, i residenti chiedono i danni. Ravaioli contro Hera

Rimini

RIMINI. Il pesante allagamento di sabato scorso a Viserba ha creato danni notevoli nelle case e in alcune attività, tanto che molti residenti, almeno una cinquantina di famiglie, sono pronti a chiedere presentare il conto dei danni. La quantità di pioggia caduta è stata enorme. Ma non tale da far finire sott’acqua un intero isolato della città: da via Dati sino alla ferrovia e, in linea perpendicolare, da viale Piacenza a viale Palestrina. E domenica sera c’erano ancora pompe in azione.

Paratoia bloccata

A causare il disastro, secondo i chiarimenti di Hera è stata «la paratoia della Fossa dei Mulini, aperta mercoledì 21 febbraio vista la consistenza delle precipitazioni. Paratoia che si è parzialmente chiusa in modo automatico dalle 2 di sabato mattina, pertanto il deflusso dell’acqua risultava rallentato». Secondo le ricostruzioni di alcuni viserbesi ci sarebbero però volute oltre 12 ore prima di arrivare a risolvere il problema: «Dalle 2 la paratoia è stata aperta solo verso le 15 di sabato – attacca uno dei residenti – e nel frattempo si è scatenato l’inferno».

Residenti infuriati

Fra le tante abitazioni colpite c’è quella di Giorgio Della Rocca in via Botteghi. Che racconta: «Venerdì sera, intorno alle 20, l’acqua ha cominciato a uscire dalle fogne: da via Dati a via Mazzini, fino al sottopasso di via Curiel era tutto allagato. Alle 21 eravamo abbastanza tranquilli perché il livello in strada era di qualche centimetro e ancora non minacciava il garage e la cantina dove custodisco molte cose di valore, e poco dopo ha anche smesso di piovere. Sabato mattina però mi sono ritrovato tutto il giardino allagato, l’acqua si era alzata in maniera preoccupante ed aveva riempito la mia cantina e quella di altre case. Al condominio Parco verde, che ha 12 garage, hanno fatto appena in tempo a portare vie le auto. E non è un caso se nel sottopasso di via Genghini una vettura è persino finita sott’acqua». Della Rocca rivela che l’allagamento della cantina «ha provocato almeno 20-30mila euro di danni» ma ciò «che dà più fastidio è l’atteggiamento di Hera. Li ho chiamati alle 8 spiegando che Viserba era sott’acqua; mi hanno risposto di telefonare ai vigili del fuoco, perché per loro era tutto a posto. In realtà un dipendente di Hera è arrivato solo verso le 15 e quando ha aperto le paratie bloccate, l’acqua si è ritirata subito». Alla fine sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno aspirato tutta l’acqua con le pompe: «Un sentito grazie a loro e ai volontari della protezione civile della Valmarecchia per l’aiuto».

L’hotel in apnea

Fra le strutture immerse nell’acqua c’era l’hotel Aurora, 3 stelle di via Dati, stagionale, per l’occasione chiuso agli ospiti. «L’albergo è stato inondato di acqua – afferma Sergio Guidi –. Nella centrale della caldaia, nella dispensa, nella pasticceria ce n’era almeno un metro. Abbiamo lavorato a testa bassa per salvare il salvabile, ma molte cose le abbiamo dovute buttare. Per non parlare poi della casa. Io abito vicino all’hotel, in via Palestrina: anche lì lo scantinato si è riempito di acqua tutto ciò che era nel freezer è andato a male, la caldaia è finita in tilt e siamo rimasti senza riscaldamento». Liberare l’hotel dall’acqua – chiarisce Guidi – è stato davvero difficile: «Avevamo un’idrovora e anche delle piccole pompe, ma le fogne non “ricevevano” più: ciò che buttavamo da una parte, rientrava dall’altra. Nel primo pomeriggio, appena è stato effettuato l’intervento sulle paratoie, si è sgonfiato tutto e un sacco di acqua è finita in mare». I danni? «Per ora è difficile quantificarli, ma sono tanti. Stiamo pensando di chiedere un risarcimento».

L’ex sindaco Ravaioli

Sul caso Viserba l’ex sindaco Alberto Ravaioli alza la voce: «Hera deve spiegare perché ha portato il telecontrollo a Forlì senza lasciare una postazione di controllo del deflusso delle acque a Rimini. Basta poco, basta pensarci. Si può usare solo una parola: incuria. Non erano questi i patti». Ravaioli ricorda che durante il suo mandato «era stata ventilata l’intenzione di trasferire il telecontrollo altrove, ma a Rimini sarebbe comunque dovuto rimanere un presidio vista l’alta concentrazione di turisti. E ciò significa prendere l’auto e andare a controllare la situazione, per non far passare due o tre giorni prima di effettuare un intervento urgente».

Il sindaco Gnassi

Per fare il punto sulla funzionalità della rete idrica della città, il sindaco Andrea Gnassi incontrerà domani i responsabili di Hera anche alla luce dei problemi emersi a Viserba. Inoltre, nei giorni scorsi, vi sono stati altri problemi relativi ai fossi in capo ai privati che non hanno provveduto ai lavori richiesti dal nuovo Regolamento del rischio idrogeologico in vigore dal maggio 2016. Privati che, se inadempienti, rischiano di essere multati.

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