Turismo, 16 milioni di pernottamenti nel 2017

Rimini

RIMINI. E' un 2017 da incorniciare, dal punto di vista turistico, per la provincia di Rimini. Secondo i dati Istat, arrivi e presenze sono in aumento rispettivamente del 4,2%, circa 144.300 unità, e del 2,5%, cioè 390.700. Per un totale che sfiora i 16 milioni di pernottamenti, rispetto ai 15 del 2014. E le percentuali crescono ulteriormente per l'Osservatorio turistico regionale, con incrementi, rispettivamente, del 7-8% e del 6-7%. Ora, sottolinea alla stampa il sindaco di Rimini e presidente della Provincia, Andrea Gnassi, la priorità è l'internazionalizzazione, la conquista dei "mercati alti", forti non solo dei numeri, ma della "trasformazione urbana che sta cambiando il volto della città". Stanno prendendo il via i cantieri del Parco del mare, argomenta il primo cittadino, e in un anno e mezzo sarà completato un "quadrante urbano straordinario", che farà comunicare diverse epoche storiche, dall'età romana al Novecento, passando per il Rinascimento, tra Tiberio, Leon Battista Alberti, Federico Fellini e Tonino Guerra.
"Dobbiamo andare nel mondo e parlare di ciò che il mondo chiede all'Italia" e affermare che "non siamo i figli di un dio stagionale". Come i dati di dicembre, confermano, con la provincia a registrare rialzi degli arrivi del 5,4% e delle presenze del 16,1%. "Abbiamo destagionalizzato e decapodannizzato" l'ultimo mese dell'anno, a conferma della bontà di "alcune strategie". E a fare ulteriormente gongolare il sindaco di Rimini ci sono le statistiche degli stranieri, tornati in massa in riviera come ai tempi pre mucillagine: arrivi e pernottamenti aumentano a livello provinciale del 4,2% e del 4,7%. Circa rispettivamente 30.000 e 170.000 in più. Insomma Rimini "coglie l'obiettivo dell'internazionalizzazione e rilancia. Occorre usare la leva di Destinazione Romagna per andare nei mercati internazionali alti", sostiene Gnassi, da poco tornato da Los Angeles dove si sono riuniti i massimi esperti del Rinascimento, convocati da Usla, una delle più prestigiose università americane, e Paul Getty museum. "I contesti dove Rimini deve accreditarsi come città d'arte", al pari di realtà come Siena, Venezia, Bologna, Mantova e Ferrara. Portando in riviera turisti "ad alta capacità di spesa e con una permanenza media più lunga". Stop dunque al "freno mentale della promocommercializzazione sui mercati alti.
La città è sulla strada dell'internazionalizzazione, ora deve rilanciare e Destinazione Romagna è un'opportunita'".
D'altronde, ribadisce il primo cittadino, "Rimini risplende ancora di più con i mosaici di Ravenna", fa da "locomotiva a un turismo che deve giocare la Champions league". Grazie anche a una serie di investimenti regionali, e non solo: nel bilancio regionale le risorse per la promocommercializzazione per Apt, Destinazioni e privati aumentano del 30%; ci sono 20 milioni di euro per la riqualificazione del prodotto balneare; 25 per le strutture ricettive, di cui 15 per gli alberghi, che coprono il 45% delle domande. "Se la città cambia e crea le condizioni per la riqualificazione urbana un'impresa può trovare conveniente investire". Trasformare un hotel in una casa "non produce nulla", questo il ragionamento del sindaco, mentre "è diverso aggregare piccoli alberghi, oppure puntare su hotel diffusi di quartiere o di frazione".
In questo contesto risultano strategiche infrastrutture e collegamenti. "L'aeroporto ha un ruolo importante" e il pubblico investirà circa 3,5 milioni di euro per migliorarne l'accessibilità e collegarlo al Metro' mare, il Trc. E da Rimini, conclude Gnassi, via agli hub degli arrivi, con 44 minuti di treno per Bologna e 108 per Milano. "Consolidamento sul mercato italiano e investimenti straordinari sull'internazionalizzazione", ecco il futuro prossimo della città di Fellini.

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