Nicole Minetti rischia il processo

Rimini

RIMINI. La Procura di Milano ha chiuso le indagini su 65 persone, tra consiglieri ed ex assessori del consiglio della giunta della Regione Lombardia, che avrebbero utilizzato illecitamente i rimborsi pubblici. Complessivamente gli investigatori hanno stimato che la somma dei rimborsi illeciti si aggira sui 3 milioni e mezzo. Tra gli indagati figura anche la riminese Nicole Minetti alla quale vengono contestate spese complessive per 19.651 euro per oggettistica varia, diversi coperti, tra cui molti pasti in ristoranti giapponesi, l’acquisto del libro “Mignottocrazia”.

La polizia tributaria di Milano ha vagliato tutte le spese e monitorato i movimenti bancari ed ha rilevato che le spese non erano inerenti al mandato amministrativo che era stato affidato loro. Tra i volti noti delle indagini della Guardia di Finanza portata avanti dal procuratore Alfredo Robledo e dai sostituti Filippini e D'Alessio, ci sono anche Renzo Bossi, figlio di Umberto, e Roberto Formigoni. Tra le spese contestate ci sono bibite, patatine, focacce, iPad, pranzi, cene, vacanze, bottiglie di vino. Rimborsi chiesti per circa 10mila euro a consigliere e che poco hanno a che vedere con l’attività legislativa della Regione Lombardia. Tra i consiglieri c’è chi ha speso per una cena con pochi coperti oltre 3mila euro o chi per visite istituzionali ha speso circa 10mila euro. Gli aperitivi sono stati il pezzo forte. Si passa dagli 800 della Minetti ai circa mille di Renzo Bossi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui