Processo immediato per la pattinatrice Sara Venerucci

Porcellini si difende
Accuse che martedì scorso Porcellini, medico per anni del nuotatore Filippo Magnini, ascoltato dall’Ordine dei medici di Pesaro, ha respinto. Ha sostenuto di aver fatto solo la prescrizione di un farmaco antidepressivo alla pattinatrice che avrebbe dovuto prendere lontano dalle competizioni sportive. L’anfetamina, sempre a suo dire, le sarebbe stata prescritta da un medico di San Marino. Farmaci che Sara Venerucci (la pattinatrice è difesa di fiducia dall’avvocato Moreno Maresi) avrebbe preso al solo scopo di rientrare il più velocemente possibile nel suo peso firma in vista di importanti appuntamenti agonistici.
Il precedente
Era il luglio del 2009, quando su Sara si abbattè un’altra tegola che la costrinse a saltare i mondiali di Friburgo. Il Tribunale Nazionale Antidoping, infatti, in accoglimento della richiesta presentata dalla Procura Antidoping, aveva inflitto alla Venerucci la squalifica di 15 mesi. Quella volta la sostanza che l’aveva costretta ad abbandonare le piste fino all’agosto dell’anno successivo, era stata la fendimetrazina trovata nelle sue urine nei giorni dei tricolori di Roccaraso, tracce lasciate da una pillola - si giustificò - per poter stare sveglia in previsione degli esami di maturità. La fendimetrazina viene usata anche da chi ha problemi di peso.