Porto e mercato ittico, pescatori in alto mare: «Presi in giro di nuovo»

Rimini

RIMINI. «Presi in giro ancora una volta, dopo altre promesse e annunci la riqualificazione e il nuovo mercato ittico restano fermi al palo». Si solleva la protesta in questa storia infinita nella zona porto canale, dove i pescatori puntano il dito contro «Regione e Comune».

L’annuncio rimasto nel cassetto

Un malcontento che serpeggia da anni e che anche di recente ha visto «l’ennesima beffa». Già perché il 7 marzo del 2016, poco più di un anno fa, l’assessore regionale Simona Caselli si era presentata a Rimini per annunciare «fondi per 39,5 milioni per i prossimi cinque anni in tutta l’Emilia Romagna, destinanti al rilancio della pesca e ai lavori di riqualificazione». Il sindaco Andrea Gnassi, sempre quel giorno, aveva garantito che «almeno una decina di milioni sono destinati alla nostra città e dovranno arrivare tramite bandi, per i quali bisognerà muoversi con una certa urgenza, entro la fine dell'anno, e per questo sarà allestita una cabina di regia».

Ci cambiamo i lampioni

Siamo a maggio 2017, di concreto non si è ancora visto niente e il progetto del nuovo mercato ittico «lo stiamo portando avanti da 12 anni, dal 2005, abbiamo già speso 500mila euro», tuona Giancarlo Cevoli, presidente della cooperativa Lavoratori del mare, che non ha gradito «l’ultima presa in giro». Tradotto: «Su quei famosi soldi annunciati - spiega - la Regione a metà aprile scorso ha emanato i primi due bandi, uno per il sostegno all’avviamento dei giovani e l’altro per i porti. In totale poco più di 2 milioni da dividere in tutta l’Emilia Romagna: qui a Rimini ci possiamo cambiare i lampioni del porto canale».

Il cambio del progetto

I pescatori sono quindi in attesa di capire se riusciranno a fare quel nuovo mercato ittico che richiede un investimento importante di circa 9 milioni e per cui sono stati già spese diverse centinaia di migliaia di euro per progetti in rinomati studi di architettura. Non solo: l’amministrazione comunale, nel settembre del 2011, aveva anche chiesto di tagliare i metri quadrati del progetto perché l’intervento avesse un impatto meno pesante su quella porzione di città. Una riduzione che aveva coinvolto anche i futuri lavori dei vicini cantieri navali, i cui capannoni non versano certo in condizioni ottimali. La scure sul cemento, previsto sulla carta, era stata quindi calata, con ulteriore esborso dei Lavoratori del mare che avevano dovuto rimettere mano e modificare tutta la progettazione.

La presentazione del 2014

Sono passati i mesi e gli anni da allora. Tanti. E Cevoli rincara la dose ricordando che «dopo anni di lungaggini burocratiche, conferenze di servizi che non arrivavano, ostacoli vari, c’era stata una fantastica presentazione in pompa magna del nuovo mercato ittico, fatta assieme al sindaco nel maggio del 2014, in cui si disegnavano scenari meravigliosi, fondi da intercettare, lavori da fare. E siamo ancora qua». Dal Comune, aggiunge il presidente della cooperativa Lavoratori del mare, «continuano a spiegarmi che dobbiamo avere pazienza, che tra un po’ si farà tutto e che ci sono degli impedimenti tecnici, e che la colpa non è loro, ma la verità è che non sanno darci neanche loro dei tempi».

Basta con le promesse

La strategia adottata in zona porto canale resta comunque la stessa degli ultimi tempi: «Aspettiamo - sbotta Cevoli -. Purtroppo non possiamo fare altro che aspettare che qualcosa si muova, sperando che non si continui a fare ciò che si sta facendo da 12 anni». Ovvero, concludono i pescatori, «fare gli annunci e le promesse da parte dell’amministrazione comunale e dalla Regione. Promesse e annunci, in cui comunque la colpa dei ritardi è sempre di qualche altro Ente e che regolarmente regalano speranze ma mai dei fatti concreti».

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