Droga nel camion ma non è sua, assolto dopo due anni di galera

Rimini

RIMINI. Il primo aprile dei sei anni fa, nel cassone del Tir carico di mattonelle proveniente dalla Grecia da lui condotto, a Pietracuta di San Leo (all’epoca ancora Comune della provincia di Pesaro-Urbino), la guardia di finanza sequestrò ben 45 chili di cocaina. Per Charnik Leszek, cittadino polacco trapiantato con tutta la famiglia a Rimini, dipendente di una ditta di autotrasporti, è l’inizio di un “incubo” lungo 72 mesi.

Sei anni segnati da 24 mesi trascorsi tra carcere e arresti domiciliari, da una condanna in primo grado a 6 anni e 6 mesi di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti letta dal tribunale di Ancona il 4 dicembre del 2014. Una sentenza ribaltata lo scorso 3 aprile dalla corte d’Appello del capoluogo dorico, che ha assolto Leszek con la formula che non lascia margini interpretativi: per non aver commesso il fatto. In tutto questo lungo calvario giudiziario, l’autotrasportatore che dopo l’arresto ha perso il lavoro, è caduto in una profonda crisi depressiva tanto da decidere di far ritorno in patria, è stato seguito dagli avvocati Alessandro Petrillo e Massimo Cerbari che ora «esprimono grande soddisfazione per la sentenza che ha completamente ribaltato il giudizio di primo grado».

Leszek, un perfetto sconosciuto alla legge italiana come a quella del suo Paese, è restato in carcere ininterrottamente dall’aprile del 2011 fino al 4 gennaio dell’anno seguente. Quel giorno, infatti, il Tribunale della Libertà, dopo un primo diniego alla scarcerazione dato il 3 maggio del 2011 e poi ribadito dalla Cassazione, ha annullato l’ordinanza emessa dal Gip di Ancona (Pesaro nel frattempo si è dichiarata incompetente) che gli contestava un altro trasporto 10 giorni prima della cattura e lo rilascia. La procura anconitana non ci sta, ricorre in Cassazione che il 10 luglio del 2012 ordina un nuovo arresto. Leszek si costituirà a Rimini due giorni dopo. Si arriva così ad ottobre quando per il polacco è giunto il rinvio a giudizio che sarà seguito a dicembre dalla condanna cancellata due giorni fa.

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