Un solo faccia a faccia per le primarie

Rimini

RICCIONE. Sarà l’unico faccia a faccia con i tre candidati alle primarie del centrosinistra del 2 marzo: il sindaco uscente Massimo Pironi, l’ex segretario Pd, Fabio Ubaldi e Iglis Bellavista (Sel).

E’ fissato per il 27 febbraio alle 20,30 al centro sociale Nautilus, e vedrà come moderatore Enea Abati, giornalista del Corriere Romagna. «Lo avevamo fatto 5 anni fa con i candidati sindaci della varie correnti politiche - spiega il presidente del Nautilus Franco Baratti -, per le primarie è una novità alla quale nessuno ancora aveva pensato».

Ma i due contendenti del Pd non aspettano giovedì per mandarsele a dire. Ubaldi rilancia il tema dell’erosione con annesse foto della spiaggia. «Il sistema di protezione con sacchi sommersi non è sufficiente anche perché le continue lacerazioni li rendono quasi inefficienti. Il sabbiodotto è pronto a partire ma seguendo il problema da qualche tempo e parlando con i tecnici, mi sono reso conto che non è una soluzione radicale al problema. Per il ripascimento nel bilancio preventivo fino all’anno scorso sono stati destinati 220mila euro e oggi 250mila, ma sono soldi sprecati, perché la soluzione definitiva esiste e si chiama barriera soffolta (Technoreef ed il Wmesh). In giro per il mondo queste cose sono già una realtà da anni: il prezzo si aggira attorno agli 80mila euro ogni 100 metri, vale a dire che l’opera completa sul tratto di mare riccionese costerebbe circa 4 milioni. Mi impegnerò con gli operatori per ottenere tutti insieme questo risultato».

La risposta di Pironi non si fa attendere. «Amministrare è cosa seria, proponendo un’ipotetica barriera soffolta si sminuiscono anni di studi e confronti: venderla come soluzione definitiva non è serio. Coinvolgendo la Regione, con il sabbiodotto abbiamo fatto un salto di qualità che ci aiuterà a gestire il problema erosivo, nella consapevolezza che il fenomeno non ha formule magiche di risoluzione. Banalizzare tutto questo, dopo una passeggiata in spiaggia e una foto, è indicativo rispetto all’approccio e al metodo. Mi chiedo poi dove fosse l’assessore al Demanio, Simone Gobbi (sostenitore di Ubaldi, ndr) quando ha contribuito a questa innovativa strategia: l’abbaglio, in un affannato copia e incolla da internet di Ubaldi è colossale. La barriera technoreef è stata già sperimentata a Marina di Ravenna e non ha dato risultati. Inoltre gli investimenti e le risorse poste a bilancio per il ripascimento hanno avuto l’assenso del consiglio comunale, nel quale mi risulta, anche se saltuariamente, fosse presente pure Ubaldi».

Ubaldi fotografa anche dei carri armati dismessi e calati in acqua, «ma dimentica che quella tecnica viene utilizzata per fondali profondi decine di metri e per ripopolare la fauna marina. I carri armati lasciamoli nella scatola del Risiko insieme ai dadi - è la stoccata di Pironi -: per governare una città è meglio non affidarsi al caso».

 

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