Fusione, la parola passa alla Regione

Rimini

VALCONCA. Fusione, Mondaino e Montegridolfo la vogliono, ma Saludecio vota no. «Maggioranza comunque schiacciante, andiamo avanti. Ma deciderà il consiglio regionale dopo che avrò parlato con i sindaci», è il percorso indicato dall’assessore Emma Petitti. Il nuovo comune, se nascerà, avrà il nome di Tre Castelli di Romagna.

Il risultato finale e complessivo, indica che su 2.080 cittadini che si sono recati alle urne domenica per la fusione di Mondaino-Montegridolfo-Saludecio, 1256 hanno espresso un parere a favore della fusione, equivalente al 61%. Sono stati, invece, 824 i no (39%). Ma, c’è l’esito singolo di Saludecio, il Comune più grande dei tre, che pesa e potrebbe condizionare il processo di creazione di un’unica realtà urbana. Qui, con un’affluenza del 40%, sono stati 612 i no, contro i 439 sì. A Montegridolfo non c’è stata, invece, storia: 405 voti per la fusione, appena 30 contrari e un’affluenza del 51,29%. Netta differenza anche a Mondaino, con 412 sì e 181 no (affluenza del 52,06%). Sui sette nomi indicati nella scheda, l’ha spuntata Tre Castelli di Romagna. Non aveva molta voglia di parlare ieri il sindaco di Saludecio Dilvo Polidori, «non c’è nessun commento da fare in questo momento», ha risposto. Per lui una situazione non semplice, stretto tra l’espressione dei suoi cittadini che in una percentuale consistente non vogliono la fusione, e i colleghi dell’Alta Valconca che, così come la Regione, l’aggregazione la vogliono eccome. I giochi, sul futuro delle tre realtà sono ancora aperti. L’assessore al Riordino Istituzionale Emma Petitti auspica che si vada nella direzione della fusione, ma ci sarà un iter istituzionale da seguire. Quel che al momento non sembra proprio all’ordine del giorno, è un ritorno alle urne. «Il voto di domenica - è l’analisi della Petitti – parla di una maggioranza di elettori a favore della fusione. E una maggioranza schiacciante anche dei comuni, 2 su 3 dicono sì, Saludecio no. E’ evidente che la legge regionale dice che il voto definitivo spetterà all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, ma è chiaro che qui c’è una forte volontà di andare avanti». Il prossimo passo? «Prima di arrivare al voto finale del consiglio regionale, ascolteremo le amministrazioni coinvolte, proprio perchè c’è questo tema di Saludecio. Ora la valutazione è tutta politica, ma i numeri, ribadisco, parlano di una netta maggioranza».

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