«Asili, il Comune faccia retromarcia»

Rimini

RIMINI. “Giù le mani dalle scuole di Rimini”. La raccolta firme ha toccato quota 2.200 autografi e dopo la manifestazione pubblica in piazza Cavour, l’associazione che raggruppa genitori, nonni e insegnanti, alza ancora la voce annunciando 5mila firme entro fine mese e chiedendo al Comune di ritirare il progetto di esternalizzazione degli asili nido e delle scuole dell’infanzia.

«Il risparmio se ci sarà è risicato - recita una nota -. La qualità dei servizi comunali è alta, le graduatorie dove attingere il personale ci sono, così come la legge per stabilizzare i precari».

La battaglia pare non arrestarsi. «In pochi giorni si sono costituiti gruppi spontanei e associazioni di cittadini, sarà nostro compito contattarli per creare una rete e coordinare le azioni sul territorio. Daremo vita in ogni scuola a comitati di genitori che informeranno costantemente le famiglie dei bambini e dei partecipanti all’Open Day, raccontando il modello di precarizzazione dell’infanzia, facendoci supportare da pedagogisti che già oggi si sono resi disponibili a raccontare i rischi nel proseguire nella privatizzazione di ciò che è un diritto: la scuola pubblica».

Il fatto. Il Comune ha deciso di affidare alla gestione privata gli asili Do Re Mi, Arcobaleno, La Giostra, Il Volo, Il Borgo e Al Zgheli. Tutto tramite bando e nel giro di tre anni. Dopo la “sollevazione popolare” l’assessore Mattia Morolli ha spiegato che per genitori e ragazzi nulla cambierà. Tutto è legato al Patto di stabilità che vieta alle amministrazioni di assumere personale e quindi il rischio è quello di dover chiudere sezioni.

“Non ci stiamo”. Famiglie, insegnanti, sindacati e forze di opposizione ingrossano il fronte del no. Sabato mattina l’associazione “Giù le mani dalle scuole di Rimini” ha riunito 200 persone in piazza Cavour e raccolto 2mila firme, ora salite a 2.200. Cgil, Cisl e Uil hanno pronta in agenda un’assemblea pubblica: domani, ore 20,30, via Caduti di Marzabotto 30. Stesso progetto per Rimini in Comune: venerdì, ore 17, Sala del Podestà in piazza Cavour.

“Siamo già agitati”. Dopo il fallito faccia a faccia con il Comune, ieri mattina Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione.

«Si poteva evitare?», si chiedono le tre sigle. La risposta che si danno è «no». «Non hanno voluto ascoltarci, non hanno voluto aprire un confronto, darci risposte, non hanno voluto perseguire quel dialogo che fa parte integrante di una democrazia».

“Tu quoque”. Filippo Zilli è consigliere comunale di Obiettivo civico e volontario di Giù le mani dalle scuole di Rimini”. Sulla sua pagina Facebook è stato «con simpatia» criticato da Alessandro Ravaglioli, storico esponente del centro destra. «Stai facendo un errore colossale. Affermare che il privato non può fare meglio del pubblico fa parte della cultura comunista degli Anni Cinquanta».

La replica di Zilli. «Qui nessuno è contrario ai privati, anzi. La battaglia non è politica, è sociale. E ognuno, a mio parere, per propria coscienza, può prendere o meno posizione».

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