«Capriolo morto, nessuno mi ha aiutato»

Rimini

RIMINI. «Alla fine l’ho portato al patibolo quel capriolo, nessuno mi ha aiutato». E’ lo sfogo dell’automobilista che ha raccolto un animale selvatico ferito e da lì «è partita un’odissea». Problema, quello del recupero animale selvatici, che va avanti da inizio 2015. Ma che l’anno prossimo dovrebbe terminare con il nuovo Cras.

Ivan, questo il nome del soccorritore, ha visto il capriolo l’altra mattina, intorno alle 7, disteso in via Santa Cristina, zona Covignano. Sceso dalla vettura, l’uomo chiama «prima i carabinieri, che poi mi hanno girato gli agenti della municipale, i quali, non senza problemi, mi hanno messo in contatto dopo un’ora con la forestale». E qui i toni si alzano, l’animale è disteso ormai da tempo, si muove a malapena. Ivan perde la pazienza: «Dalla forestale mi hanno detto di passare nella loro sede, io chiedo se lì c’è un veterinario e loro mi dicono di no. Lì non ci ho visto più». L’uomo carica l’animale in auto e si dirige verso il Colosseo, sede dell’Ausl, «indicazione che mi è stata data dalla stessa forestale». Ma una volta lì, «mi hanno detto che non è più di loro competenza». A quel punto, sul posto arriva «proprio la forestale», spiega ancora Ivan, «si prendono l’animale, chiedo dove lo portano e mi viene risposto che non mi riguarda». La conclusione è che «il giorno seguente», precisa l’uomo, «ho chiamato il Centro recupero animali di Torre Pedrera, non più operativo, e lì mi hanno dato il numero del veterinario dove era stato portato l’animale: era morto, non sono riusciti a salvarlo. Tutto questo perché non c’era nessuno preposto a intervenire».

Impossibile stabilire se il capriolo sarebbe morto o meno, di certo c’è il “calvario” che si trascina da inizio anno per il salvataggio degli animali selvatici, da quando il Cras di Torre Pedrera si è chiamato fuori perché i soldi stanziati dalla Provincia, che gestisce il settore, non erano più sufficienti per andare avanti. Una prova fatta anche ieri mattina dal Corriere Romagna, per chiedere chi doveva intervenire per un eventuale recupero di capriolo ferito: prima abbiamo chiamato l’Ausl, dove però ci hanno dato il numero della polizia provinciale, che però non ha risposto; una volta provato con la forestale, questi ultimi ci hanno indicato a loro volta l’associazione di volontari Anpana, dove però si occupano del «recupero ma solo di animali selvatici di piccola taglia: oltre 500 quelli salvati nel solo 2015». Per tutti gli altri? Al momento è un terno al lotto. E in effetti nessuno dei numeri chiamati è incaricato ufficialmente di questo compito. La conferma arriva dagli uffici Tutela fauna della stessa Provincia, dove spiegano che però a breve sorgerà il nuovo Centro recupero animale selvatici, a Corpolò. Era stato annunciato in settembre ma è slittato, o meglio il bando per la gestione è scivolato a fine anno (è stato chiuso ieri). Ora non resta che attendere e sperare che per l’anno prossimo l’odissea abbia fine.

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