«Pestato da poliziotti sammarinesi»

Rimini

RIMINI. Un riminese di ventisei anni sostiene di essere stato pestato, senza alcuna ragione, da rappresentanti delle forze dell’ordine sammarinese. Assistito dall’avvocato Giammaria Bianchi, il giovane - deciso a far valere i propri diritti e chiarire la vicenda davanti alla magistratura - nei giorni scorsi ha presentato una denuncia-querela nei confronti di soggetti non identificati, ma che forti di una qualche autorità avrebbero compiuto nei suoi confronti dei soprusi indegni di una paese civile, qualora fosse confermata la veridicità dei fatti. Il ventiseienne si è rivolto al commissario della legge del Titano affinché vengano effettuate delle indagini e si perseguano gli eventuali reati ravvisabili. Secondo il racconto del ragazzo, che adesso dovrà essere vagliato dalla magistratura sammarinese, lui sarebbe stato oggetto di un controllo di polizia quantomeno poco ortodosso. I fatti si riferiscono al 7 ottobre scorso. A San Marino era in corso una manifestazione automobilistica, il Rallylegend e il riminese, collaboratore di una società di servizi nella sicurezza di Forlì, aveva il compito di sorvegliare un hotel occupato da alcuni piloti. Niente di particolarmente difficile, né preoccupante: garantire la tranquillità degli ospiti e favorire l’accoglienza nella struttura alberghiera gestita da frati. Eppure accade qualcosa che, stando al suo racconto, nessuno poteva prevedere. A un certo punto, infatti, sarebbe arrivata una macchina, dalla quale sono scesi due individui. Questi, in abiti civili, lo avrebbero affrontato con una certa durezza, a suo dire senza qualificarsi in alcun modo, al punto da indurlo a credere che si trattasse di una coppia di rapinatori. Il giovane, sottoposto a una sfilza di domande, si è spaventato al punto di consegnare il portafogli nelle mani degli sconosciuti, ma quando quelli hanno estratto dei manganelli si è dato alla fuga nella convinzione che la sua stessa incolumità fosse a rischio. Ha scavalcato un’alta recinzione e ha cercato riparo in un locale dal quale ha telefonato a un parente. Poi però è stato braccato dagli inseguitori che a quel punto, sempre stando alla querela presentata alla magistratura sammarinese, lo avrebbero condotto in un garage vicino, spogliandolo, ammanettandolo per poi sottoporlo a un pestaggio (nella denuncia allega una certificazione medica). Figurarsi la sua sorpresa quando scopre che si tratta di due agenti della polizia civile sammarinese, impegnati in un controllo sul lavoro irregolare. A certificare la loro identità è la firma sul verbale di contestazione dell’Ufficio del lavoro sammarinese. Ma per il giovane riminese la storia non si chiude qui.

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