Brasini: la piscina non è più adeguata

Rimini

RIMINI. La piscina comunale è inadeguata e va chiusa: prima che si può. Lo ha detto l’assessore allo sport Gian Luca Brasini, ricordando l’incidente di un anno fa, quando per una fuga di cloro alcune persone sono finite all’ospedale e la struttura è stata evacuata.

Il fatto. Ieri in commissione è stato approvato il bilancio 2014-2016 di Rimini Holding (7 sì e 3 no), la creatura che gestisce le partecipazioni del Comune. Il documento comprende utili per 2,4 milioni nel 2013, quindi 2,1 nel 2014 e 2,2 nel 2015 e 2,1 nel 2016.. Il dibattito si è concentrato in particolare su Rimini congressi che sta chiedendo a Unicredit di rinegoziare il mutuo del Palas. Da qui l’apertura ai privati.

In ogni caso Rimini Holding - ha detto il dirigente alle partecipate Mattia Maracci - ha una «capacità finanziaria di 970mila euro nel 2014 e altrettanti nel 2015», mentre sono attesi «dividendi maggiori da Hera, spa nella quale il Comune ha 24 milioni in azioni».

In acqua. L’attuale piscina comunale al Palazzetto dello sport deve essere sostituita, il Garden propone una vasca olimpionica, il Comune progetta la realizzazione di una struttura da 25 metri nell’area del Palacongressi.

Al termine della commissione, l’assessore Brasini ha ultimato il ragionamento iniziato in aula e interrotto dall’intervento del presidente Samuele Zerbini (Pd): siamo fuori tema. Infatti, un conto sono i soldi, un altro le questioni urbanistiche.

Tanimodi. «Oggi l’unico atto percorribile è quello della variante - ha spiegato Brasini -. Finora non ci sono stati progetti seri, né pubblici né privati. La Federazione italiana nuoto stima un impianto ogni 30mila abitanti, se non procediamo Rimini rischia seriamente di trovarsi senza una piscina pubblica per bambini, famiglie, associazioni, scuola, disabili».

In sintesi, l’attuale piscina va chiusa. «Ad agosto scade la convenzione e il Palazzetto torna alla Provincia, scade anche la convenzione con i gestori della piscina, dovremo prorogarla, finché non ne avremo una nuova».

Il destino dell’attuale vasca è però segnato: va chiusa. «Il vecchio impianto è totalmente inadeguato e costoso».

“Antò, fa caldo”. Si deve a Gennaro Mauro (Ncd) un esempio concreto di spending review. Nella sua relazione introduttiva ha infatti svelato che nel fine settimana il caldo non va in ferie. «Garantisco - ha detto - che sabato e domenica il riscaldamento di Palazzo Garampi è acceso e non ci sono dipendenti. Siamo d’accordo sulla spending review, ma un quarto della spesa può essere risparmiato».

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