A nove anni scarica i film porno del papà e li fa vedere ai compagni

Rimini

RIMINI. Sulla sua PlayStation Vita ricevuta in dono dal babbo, non ha caricato l’ultima versione di Fifa 2015, o quella di super Mario Bros. Neppure dell’ultimo invincibile guerriero. Ci ha messo, oltre agli aggiornamenti che consentono di entrare in internet, diversi spezzoni di filmini a luci rosse, dall’inequivocabile contenuto hard e qualche scatto di esibizioni autoerotiche del papà. E come fosse la cosa più normale della terra, le ha mostrate ai suoi compagni di classe.

Aberrante lo spettacolo e scioccante la circostanza che a diffondere le immagini sia stato un bambino di soli 9 anni che il padre, davanti a chi gli contestava di detenere tale materiale a portata di un minore, avrebbe redarguito con un semplice «non posso lasciarti da solo un solo minuto».

Ora il nome del 44enne è iscritto nel registro degli indagati della procura della Repubblica. L’ipotesi di reato al momento contestata è quella di corruzione di minore.

Ma non sarebbe finita qui. Gli investigatori della Squadra mobile della questura, delegati alle indagini dal pubblico ministero Davide Ercolani, stanno cercando di capire se il bambino oltre a godere di una libertà inusuale per la sua età, abbia subìto qualche forma di maltrattamento dal padre con cui vive.

Una cosa è certa: come da lui stesso raccontato una volta scoperto, non ha fatto molta fatica a procurarsi il materiale pornografico. Tutti i filmini, alcuni dei quali vedono per protagonista anche il papà come detto, li ha trovati e scaricati dal computer del genitore.

E proprio la simulazione di un atto di autoerotismo davanti a una sua compagna di classe, ha fatto venire a galla il bubbone. Il piccolo, infatti, messo alle strette dalle insegnanti davanti alle quali era stato convocato con il padre, ha raccontato come aveva imparato quelle cose. Per lui una cosa molto normale, a quanto pare. Uno dei compagni di classe ascoltati che aveva visto la proiezione durante una ricreazione, ha detto che per lui non erano una novità: li aveva già visti un giorno a casa dell’amichetto. Curiosità: il giorno della “proiezione” al bimbo era stata ritirata la PlayStation e poi restituita alla fine delle lezioni. Le maestre non si erano accorte del suo contenuto,

Computer, i cellulari dell’uomo e tutte le apparecchiature elettroniche nella sua disponibilità, sono state sequestrate dagli investigatori di corso d’Augusto che stanno esaminando i contenuti e ricostruendo la cronologia dell’attività.

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