Nei guai dentista abusivo

Rimini

RIMINI. Svolgeva l’attività di dentista senza avere i requisiti: né l’abilitazione, né una laurea idonea, né tanto meno l’iscrizione all’albo professionale. Per questo motivo, nell’ambito di un controllo della Guardia di finanza di Rimini, finalizzato a contrastare l’evasione fiscale, un 63enne originario di un paese della Valconca, è stato denunciato a piede libero mentre le apparecchiature professionali e i locali dove svolgeva l’attività, a Misano Adriatico, sono stati sequestrati. Sul fatto che esercitasse, pur senza averne titolo, c’è una prova schiacciante: quando i finanzieri della tenenza di Cattolica si sono presentati nell’appartamento adibito ad ambulatorio, c’era un paziente steso sul lettino al quale il 63enne (in realtà odontotecnico) stava praticando la cura di un dente molare. Davanti allo stupore del paziente, convinto che l’uomo fosse un dentista in piena regola (come molti altri sentiti dai militari) gli uomini della Guardia di finanza hanno disposto il sequestro delle attrezzature e del materiale cartaceo per valutare il giro di pazienti, da quanto tempo fosse in attività e, di conseguenza, l’ammontare dei guadagni nascosti al fisco. Secondo i riscontri delle Fiamme gialle il 63enne non aveva mai presentato dichiarazioni dei redditi riconducibili al lavoro di dentista. Il finto medico faceva tutto da solo, non si avvaleva della collaborazione di assistenti o segretarie. Nonostante fosse di fatto tutto abusivo, l’odontotecnico che si spacciava per dentista aveva affisso la targa fuori dall’ambulatorio e applicava prezzi in linea con quelli di dentisti abilitati in modo da non destare sospetti tra i pazienti. Il 5 ottobre scorso è scattata l’operazione dei finanzieri di Cattolica che ha permesso di denunciare a piede libero il falso dentista, di sottoporre a sequestro i locali nei quali veniva esercitata l’attività abusiva, le apparecchiature radiografiche per eseguire l’ortopantomografia, medicinali e tutti gli strumenti necessari presenti nello studio. Il 63enne aveva trasferito da qualche tempo l’attività a Misano Adriatico. È possibile che in passato la sede dell’ambulatorio fosse nel suo paese d’origine e su questo seguiranno ulteriori accertamenti della Guardia di finanza. Attraverso la documentazione seguiranno ulteriori accertamenti per stabilire da quanto tempo esercitasse e quanti clienti avesse. L’intervento è stato svolto nell’ambito dell’attività di contrasto all’economia sommersa e all’evasione fiscale.

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