Sotto al Galli spunta una Basilica

Rimini

RIMINI. E’ una sorta di “Domus del chirurgo”, il “tesoro” scovato scavando al di sotto del Teatro Galli. Durante i lavori di ricostruzione, infatti, è stata rinvenuta una basilica di epoca paleocristiana. Un “incidente di percorso” ampiamente gradito, che allunga i lavori di due o tre mesi, il tempo per creare un accesso da via Poletti che consenta l’ingresso al museo creato nei piani sotterranei.

E’ noto: il Comune sta ricostruendo il Galli. Un intervento che procede con i tempi della storia, dato che nel sottosuolo il passare dei secoli ha lasciato ben più di una traccia. Lo ha dimostrato la campagna archeologica svolta sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Bologna.

Sono infatti emerse dapprima le strutture settecentesche dei Forni cittadini, poi le strutture di un quartiere medioevale, quindi complessi sepolcrali e infine strutture d’epoca romana. Rinvenimenti che hanno spinto la Soprintendenza e la direzione lavori del Comune a raggiungere quote di scavo sensibilmente inferiori a quelle previste dal progetto. Oltre a far emergere l’anello murario del teatro ottocentesco che andava a cingere la sala, sono stati così rinvenuti i resti di strutture murarie e battuti pavimentali di una basilica paleocristiana.

Da qui la scelta di rendere visibili al pubblico i rinvenimenti attraverso una revisione del progetto che ha comportato la riprogettazione delle strutture di fondazione della sala affinché fosse ancora garantita la ricostruzione filologica e preservata la zona archeologica e il muro originale del teatro. Tutte opere approvate nell’ultima seduta di giunta che ha licenziato una specifica perizia di variante. Novanta i giorni di proroga concessi alla ditta esecutrice per eseguire i nuovi lavori.

Come si ricorderà, il progetto esecutivo di ricostruzione, prevedeva la realizzazione di un piano seminterrato e due piani interrati nella zona del palco e della torre scenica dove collocare camerini e vani tecnologici. Nella zona della sala era prevista la creazione del sotto-platea.

Per l’accesso ai nuovi spazi museali, che renderanno il Galli l’unico teatro di tradizione a presentare al di sotto della platea un’area archeologica visitabile, sarà previsto un ingresso indipendente da via Poletti. Previsti inoltre ulteriori spazi che potranno ospitare sia materiale scientifico relativo alle risultanze degli scavi archeologici effettuati sia prodotti didattici multimediali riguardanti il Galli, la storia del teatro all’italiana, la figura di Giuseppe Verdi che scrisse l’Aroldo proprio in occasione dell’inaugurazione del 1857.

«Questa scoperta archeologica - commenta il sindaco Andrea Gnassi - diventa ancora più importante, grazie alla scelta di valorizzarla attraverso un progetto che la renderà visitabile al pubblico. In appena 200 metri in linea d’aria, Rimini sarà in grado di mettere in mostra quei gioielli - dal ponte di Tiberio, al Castello malatestiano, al Teatro polettiano con la sua suggestiva area archeologica, alla Casa del Cinema dedicata a Fellini - che entro il 2017 formeranno un nuovo, grande polo attrattore culturale e turistico per il centro storico».

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