Sequestrate 2 tonnellate e mezzo di cioccolato scaduto

RIMINI. I finanzieri della Compagnia di Rimini hanno scoperto un magazzino non dichiarato di generi alimentari presso la sede di una società operante nel settore della commercializzazione di prodotti dolciari.
I militari, dopo un’accurata ispezione dei locali aziendali, hanno appurato che l’impresa, pur non avendo i prescritti requisiti sanitari, aveva stoccato 2,5 tonnellate di tavolette di cioccolato, in parte sfuse e in parte già confezionate. Queste ultime, tra l’altro, risultavano già scadute. Il cioccolato rinvenuto presentava, inoltre, evidenti segni di cattiva conservazione. E’ stato richiesto, quindi, l’intervento di funzionari dell’Ausl che hanno constatato la mancanza di ogni autorizzazione sanitaria.
L’analisi degli elementi raccolti e il ritrovamento di un timbro datario hanno permesso di accertare che l’attività principale dell’azienda controllata fosse quella di “ricondizionare” il cioccolato scaduto di diverse aziende nazionali ed estere attraverso una operazione di pulizia del prodotto per cancellare i segni del tempo, apporre una nuova data di scadenza e rivendere il prodotto ai malcapitati clienti.
E’ scattato, quindi, il sequestro penale dell’intero magazzino contenente, oltre ai generi alimentari, anche 130 mila etichette pronte per dare nuova vita commerciale al cioccolato “rigenerato” con il marchio dell’azienda controllata.
L’attività di servizio ha permesso di denunciare alla Procura della Repubblica di Rimini il rappresentante legale dell’impresa, un lucano di 61 anni, per i reati di frode in commercio e detenzione ai fini commerciali di alimenti in cattivo stato di conservazione.
Le indagini, finalizzate anche a risalire la filiera dei beni sequestrati, sono ancora in corso. Non si escludono, inoltre, possibili approfondimenti di carattere commerciale e fiscale, facendo leva sulla trasversalità dell’azione di vigilanza e contrasto della Guardia di Finanza.