Banca Carim conferma Bonfatti e la Fondazione pigliatutto

Rimini

 

RIMINI. La Fondazione fa l’en-plein e ottiene il pieno controllo di Banca Carim. Palazzo Buonadrata da un lato raccoglie i cinque posti blindati (più due revisori) che le spettano come socio di maggioranza (56,7719%), dall’altro completa il consiglio di amministrazione con altri due membri (più il terzo revisore) scelti dalla lista amica Cassa 1840 che fa capo a Renzo Ticchi.

La vera battaglia, nell’assemblea ordinaria di ieri in Sala Manzoni, non poteva essere sui nomi espressi dalla Fondazione Carim, ma sui restanti tre posti da assegnare alla lista che ha ottenuto più voti. Da un lato quella più tecnica, denominata Carim insieme per il futuro capeggiata da Unindustria; dall’altra Cassa 1840 molto vicina alla Fondazione e guidata dall’ex membro del cda di Palazzo Buonadrata Renzo Ticchi.

Alla fine l’ha spuntata Ticchi (10,1% contro 8,6%) che in tal modo posiziona nel cda i tre uomini auspicati.

Il nuovo cda. Il consiglio di amministrazione, che resterà in carica sino alla fine del 2017, è dunque composto dal confermatissimo Sido Bonfatti in qualità di presidente, Matteo Guaitoli (vice), Patrizia Albano, Vera Negri Zamagni, Fabio Pranzetti tutti di nomina della Fondazione. A completare l’organico Renzo Ticchi e Massimo Giusti.

Il Collegio sindacale vedrà accanto a Giuseppe Savioli e Mauro Nini (Fondazione), anche Paolo Casadio Pirazzoli che, avendo la lista Cassa superato lo sbarramento del 5%, sarà il presidente.

Cassa 1840. Molto soddisfatto Renzo Ticchi, eletto con la lista numero 3: «Il telefono squilla in continuazione, a chiamarmi non sono persone che occupano posti di alto livello e questo mi fa molto piacere. Il presidente dei revisori che abbiamo eletto, Paolo Casadio Pirazzoli, è persona molto preparata. Passata la votazione è importante che tutti lavorino per il bene della banca: da parte mia c’è la massima apertura». Ticchi ci tiene poi a precisare che è un bel successo anche per la categoria dei geometri: «Lo sono io, ma anche il primo della lista degli industriali».

Unindustria. Amareggiato il presidente di Unindustria Paolo Maggioli: «La Fondazione ha appoggiato in maniera evidente la lista numero 3 - chiarisce il numero degli industriali - sia nella sottoscrizione della lista che nella fase di voto, e a quel punto per noi è diventato impossibile vincere. Credo che da parte della Fondazione Carim ci sia un atteggiamento anomalo: è assurdo rifiutare la collaborazione del mondo produttivo riminese, anche perché abbiamo proposto nomi di alto livello. Poteva essere un modo per uscire dall’isolamento nel quale si trova Palazzo Buonadrata, un mondo di altri tempi, per condividere scelte importanti e strategiche. Noi comunque continueremo a partecipare, per quanto possibile, a questa fase delicata. Ora il tema è far tornare sempre meglio i conti, con decisioni (come la fusione con altri istituti di credito, ndr) che non so per quanto possano essere ancora rimandate. Credo che la Fondazione Carim stia difendendo la sua posizione di forza ma non faccia gli interessi della banca».

Il presidente. Il neo eletto Bonfatti rivolge un ringraziamento agli azionisti «per la grande partecipazione» e agli amministratori e sindaci uscenti «per la dedizione e capacità professionale dimostrata in questi anni di intenso lavoro».

«Il nuovo cda, costituito da esponenti di acclarata professionalità, - sostiene il presidente - sarà chiamato a lavorare insieme, in uno scenario economico sempre più complesso, all’insegna del consolidamento e dello sviluppo della banca. Il nuovo Consiglio continuerà a garantire, con rinnovata attenzione, il sostegno a famiglie e piccole e medie imprese, esprimendo quella vicinanza al Terzo settore che in questi anni ci ha visto protagonisti, come testimonia il bilancio sociale distribuito ai soci. Ci aspetta un lavoro impegnativo, ma la convinzione è che ci riusciremo insieme nell’interesse della banca, così da poter soddisfare le aspettative dei soci e di un territorio che guarda a Carim come punto di riferimento per il suo rilancio economico e sociale». L’assemblea ha anche approvato il bilancio 2014.

 

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