Bimba schiacciata, assolti i genitori

Rimini

 

RIMINI. Assolti, perché il fatto non costituisce reato, i genitori della piccola Sofia Gaspari, la bimba di due anni investita e uccisa dall’auto condotta dal padre durante una manovra di retromarcia, il 31 dicembre 2012. Papà e mamma della piccola, entrambi assistiti dall’avvocato Carlo Alberto Zaina, erano indagati rispettivamente per omicidio colposo e abbandono di minore. Con l’incidente probatorio (chiesto dal legale) è stato dimostrato, come già emerse nei rilievi effettuati dai carabinieri, che non vi erano state responsabilità da parte dei genitori. Durante la manovra di retromarcia, la visibilità dal lunotto del suv Mercedes condotto dal padre della bimba, era di un metro e 23 centimetri da terra, a fronte dell’altezza della piccola che era poco più di un metro. Dunque, secondo la perizia che ha ricostruito l’incidente, impossibile da vedere. La tragedia si era consumata l’ultimo giorno dell’anno 2012 poco dopo l’ora di pranzo a Santa Maria del Piano, una frazione di Montescudo, nell’area davanti a un casolare settecentesco di proprietà della famiglia della vittima. La piccola Sofia, che secondo la ricostruzione era inciampata correndo e quindi era già a terra, era stata urtata da una ruota del suv morendo sul colpo. Il padre Luca Gaspari, imprenditore nel mondo della notte e titolare di un agriturismo, non poteva vederla e dopo aver avvertito il colpo secco si era fermato pensando di aver urtato un vaso. Purtroppo si trattava invece della sua bambina. Le sue urla strazianti avevano fatto accorrere la mamma di Sofia che si trovava sotto il portico dell’abitazione. Aveva perso di vista Sofia solo per pochissimi secondi. Il viale che costeggia l’abitazione è in salita, con un dislivello di un paio di metri: l’incidente era accaduto proprio nel punto in cui si congiunge con un sentiero pedonale che dall’abitazione, attraverso una scaletta, porta in cortile. La bambina era sbucata oltre i gradini ed era corsa incontro all’auto del padre. Al momento dell’impatto si trovava nell’“angolo buio” dello specchietto. La coppia stava lasciando l’abitazione per andare nel vicino agriturismo di cui l’uomo è titolare. L’uomo si era messo alla guida del suv (manovrando a velocità inferiore al passo d’uomo) convinto che la piccola fosse ancora con la madre e non si era accorto che la bimba invece, col giubbottino indosso e ansiosa di salire a bordo, gli era andata dietro. I medici del 118 di Rimini e dell’eliambulanza accorsa da Ravenna avevano tentato invano di rianimare la bimba. Alla fine non avevano potuto far altro che constatarne il decesso per “trauma cranico encefalico con emorragia cerebrale”.

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