Incassano e non girano al Comune la tassa di soggiorno

Rimini

RIMINI. Appropriazione indebita. E’ il reato contestato dalla procura di Rimini a una ventina di albergatori cittadini che, pur avendola incamerata dai turisti, non avrebbero provveduto a girare la tassa di soggiorno nelle casse comunali. L’inchiesta, singoli fascicoli affidati al pm Davide Ercolani, è affidata alla sezione aeronavale della guardia di finanza di Rimini.

Le fiamme gialle, però, agiscono in stretto accordo con il Comune intenzionato a mettere all’angolo i “furbetti”.

Gli accertamenti contestati finora riguardano il 2013 ma, considerata la diffusione del fenomeno degli inadempienti, si estenderà anche al 2014.

La procura, evidentemente, riconosce agli albergatori le responsabilità connesse al ruolo di “agente contabile”, in quanto addetti alla riscossione di somme destinate alle casse pubbliche. Per evitare i guai, in ogni caso, i titolari di hotel e altre strutture turistiche finite nel mirino non dovranno fare altro che sanare la propria posizione pagando per vedersi stracciare la querela presentata dal Comune.

A far partire le denunce è stato infatti l’Ufficio tributi di palazzo Garampi (non si tratta di cifre puramente simboliche: gli importi non versati vanno da un minimo di quattromila a un massimo di 25mila euro). Una scelta ben precisa quella del’amministrazione che nell’autunno scorso calcolava che soltanto sedici su circa 1200 strutture non avevano versato la tassa di soggiorno.

“Pecore nere” ben note a chi deve controllare, anche perché a ben guardare spesso si tratta degli stessi hotel che non non pagano il dovuto neppure ai lavoratori e ai fornitori. Se si tratti di difficoltà economiche, gestioni allegre, errori o a ltro saranno però i finanzieri in prima battuta e poi la procura a dirlo, in vista del pronunciamento di un giudice. Subirà un procedimento penale per appropriazione indebita, in ogni caso, è molto peggio di quanto accadeva prima, quando il rischio era circoscritto al pagamento di una sanzione da 25 a 500 euro.

Il mancato introito per Palazzo Garampi si aggirerebbe attorno ai 150mila euro, rispetto agli oltre sei milioni e mezzo di euro incassati ogni anno. Già la sola minaccia di avere a che fare con la giustizia penale, e con la guardia di finanza, ha sortito i suoi effetti fruttando il ravvedimento degli albergatori, almeno inizialmente recalcitranti a mettere mano al portafogli.

Dopo il pagamento della imposta di soggiorno al cliente viene rilasciata una ricevuta.

Spetta poi all’hotel versare l’importo al Comune.

 

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