Muore padre Giorgio Nonni, fondatore dell'"Operazione Mato Grosso"

Rimini

FAENZA. Si è spento nelle prime ore di ieri mattina, presso il suo villaggio a “Llamellin” in Perù, padre Giorgio Nonni, originario di Fossolo, missionario della diocesi di Faenza e Modigliana. Lo ha stroncato una lunga malattia. Era nato a Faenza e aveva 61 anni.

La sua scomparsa addolora profondamente la comunità cattolica e quanti lo conoscevano. Suo fratello Antonio è il presidente provinciale delle Acli. E proprio le Acli si «uniscono in questo triste momento al dolore della famiglia e delle chiese di Faenza e Llamellin».

Anche il sindaco Giovanni Malpezzi, appresa la notizia, unitamente al movimento “Operazione Mato Grosso”, a cui il sacerdote apparteneva, hanno espresso sentite condoglianze. «Padre Giorgio - ha detto il primo cittadino - lascia un vuoto profondo. La sua è stata una semplice ma straordinaria testimonianza di carità».

La vocazione di padre Giorgio ha inizio nel 1973 quando, invece del servizio militare, sceglie il servizio civile e parte per un lebbrosario in Brasile gestito da suor Silvia, missionaria dell’operazione Mato Grosso. Qui si ferma per due anni e al suo rientro in Italia fonda il “Gruppo operazione Mato Grosso di Faenza».

Nel 1976 parte per il Perù (6 mesi) per accompagnare padre Ugo che apriva la missione di Chacas. Vi ritorna nel 1982 per entrare in seminario e ci resta fino al 1984, quando rientra in Italia per terminare gli studi al seminario regionale di Assisi. Il 12 luglio 1987 viene ordinato sacerdote a Chacas, e subito il vescovo Dante Frasnelli lo manda come parroco a Llamellin, una provincia a 3400 metri di altitudine della sierra andina, molto vasta e povera.

In 25 anni di ministero accanto a Llamellin inizia altre 5 missioni (Aczo, Chambara, Chaccho, San Martin e Aco); apre 5 scuole gratuite dedicate a don Bosco, di cui 3 femminili (maglieria, tessitura e ricamo) e 2 maschili (falegnameria e muratori); un oratorio per bambini e ragazzi; una fornace che fabbrica mattoni e coppi; una stalla dove si producono latte, formaggi, yogurt e burro da vendere in zona.

Nel 2013 è stato insignito del premio “Cuore amico” a Brescia dove molti ricordano la sua testimonianza e la vicinanza a padre Daniele Badiali, altro missionario faentino in Perù, in procinto di essere beatificato.

Queste le parole che pronunciò nell’occasione: «Padre Daniele era un caro amico con cui lavoravamo insieme per i poveri, anche lui diventato prete: fu ammazzato 16 anni fa a Sanit Louis, poco distante dalla mia parrocchia perché volevano i soldi, mentre lui difendeva la carità».

Il circolo Acli e la parrocchia di Fossolo fino a venerdi organizzano un rosario alle 18 e una messa alle 20.30. Sabato mattina (alle 10) in cattedrale a Faenza ci sarà la messa celebrata dal vescovo Claudio Stagni. La salma di padre Giorgio rimarrà nella sua chiesa a Llamellin in Perù dove ci saranno le cerimonie funebri e la sepoltura.

 

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