Animalisti entrano in pineta tra gli spari

Rimini

 

RAVENNA. “Scudi umani” per salvare i daini dall’abbattimento, hanno messo a rischio la propria vita per salvare quella degli animali condannati a morte dalla Provincia. E’ successo ieri mattina, poco prima dell’alba, nella pineta di Lido di Savio. E’ lì che una decina di animalisti (arrivati da tutta Italia) si erano dati appuntamento via Facebook e quando i cacciatori hanno cominciato a sparare non hanno esitato a farsi avanti. Attimi di tensione, ma soprattutto momenti in cui c’è stato anche il concreto rischio che qualcuno potesse anche essere colpito dai proiettili partiti dalle altane. Il cacciatore, quando ha capito che in pineta non c’erano solo daini, ha però subito chiamato il 112, anche perché il clima si era fatto decisamente teso. Sul posto sono arrivate alcune pattuglie dei carabinieri e anche una del Corpo Forestale dello Stato.

Gli animalisti sono stati identificati: in tutto si trattava solo di una decina di persone, ma disposte a tutto per la loro causa. Basti pensare che due di loro erano arrivati addirittura da Napoli e Milano. Ulteriore conferma di quanto questa storia abbia fatto letteralmente il giro di Italia e di quanto sia in fibrillazione la fitta rete di associazioni contro la caccia.

Carabinieri e Forestale hanno riportato la calma, cercando di sdrammatizzare la situazione con una buona dose di diplomazia e dialogo. Ma se per il cacciatore era ormai passato l’orario in cui far fuoco (è possibile solo a ridosso dell’alba e dopo il tramonto per un’ora) per gli attivisti l’azione di protesta è proseguita nella pineta di Classe, dove sono stati monitorati in maniera discreta nei loro spostamenti. Qui hanno cercato di vanificare le battute di caccia di altre “doppiette”, impegnate nella ricerca di altri animali.

Poco dopo, però, altri momenti di tensione si sono avuti nei pressi di un agriturismo della zona, dove alcuni cacciatori avevano portato gli esemplari di daino appena abbattuti per essere sottoposti alle visite sanitarie dei veterinari, passo obbligato per il via libera alla macellazione. Non proprio la situazione ideale per un confronto con gli animalisti, ma anche in questo caso ci hanno pensato i carabinieri a fare in modo che la situazione non degenerasse.

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