Cadavere di una donna riaffiora in mezzo alle barche: è giallo

Rimini

RAVENNA. Il suo corpo era rimasto incagliato tra le barche e i rami secchi portati via dalla corrente: è così che ieri mattina dopo mezzogiorno il custode del circolo nautico di Marina Romea ha avvistato nell’acqua il cadavere di una donna in avanzato stato di decomposizione. Sulla salma, completamente nuda, nessun segno apparente di violenza, ma ora solo l’autopsia potrà provare a chiarire da quanto tempo fosse a mollo e quali siano le cause della morte. Identificarla, al momento, non è stato possibile: i connotati sono rovinati dalla lunga permanenza in acqua.

Erano da poco passate le 12.30 quando dal circolo nautico di Marina Romea è arrivata la chiamata ai carabinieri: sul posto, oltre ai militari sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i sommozzatori. Il corpo, completamente nudo (addosso solo l’elastico degli slip divorati dall’acqua e dalle correnti), affiorava dall’acqua in una lieve insenatura, protetta da un pontile, del porticciolo del circolo nautico, a due passi dal ponte sul Lamone, a poche centinaia di metri dalla riva del mare, di fronte al bagno Boca Barranca. Era riverso in posizione prona, dunque rivolto verso il fondale dell’acqua, e seminascosto da tronchi e barche. Secondo la prima ispezione cadaverica, sembra appartenere a una donna bianca: impossibile definirne l’età anche per via dei lineamenti rovinati dal gonfiore dello stato di decomposizione. Una volta sul posto, i carabinieri e i sommozzatori hanno atteso l’arrivo del sostituto procuratore Cristina D’Aniello per avviare le lunghe procedure di recupero. Sotto gli occhi degli inquirenti (presente anche il comandante dei carabinieri Massimo Cagnazzo), il corpo è stato quindi sollevato dal pelo dell’acqua grazie all’intervento dei sommozzatori e poi adagiato sull’area del circolo grazie a una gru. Una volta a terra, sono iniziate le ispezioni cadaveriche che, però, secondo le prime indiscrezioni, non hanno mostrato segni apparenti di violenza. In realtà, visto lo stato del cadavere, non è possibile ad oggi escludere nulla: il gonfiore, la lunga esposizione all’acqua, il colore livido e le membra scomposte potrebbero nascondere di tutto. Per questo, sarà necessario ricorrere a un esame più approfondito. Nel frattempo, i carabinieri tenteranno di stringere il cerchio attorno alle denunce di scomparsa di donne nei territori limitrofi al Ravennate. Molto farà anche l’esame delle correnti: il corpo è stato trasportato dal fiume fin verso il mare, o è risalito dalle correnti marine che, con la marea di ieri mattina, si sono spinte fin all’altezza del circolo nautico? L’esame autoptico svelerà anche questo.

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