Fuga di gas cancerogeno al polo chimico

Rimini

RAVENNA. Nuova fuoriuscita di sostanza cancerogena dal polo chimico ravennate. Due lavoratori sono stati portati al pronto soccorso dopo aver avvertito lievi malori dovuti all’inalazione di butadiene che, dopo essere fuoriuscito da un impianto della Versalis, era stato verosimilmente “trasportato” dal vento verso la loro azienda, la Yara.

L’incidente è avvenuto lo scorso venerdì, poco dopo mezzogiorno, ma nonostante l’intervento di Arpa la notizia non era stata resa pubblica. A confermarla al Corriere, oltre a fonti interne al polo chimico, anche lo stesso assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna Guido Guerrieri, interpellato ieri sera. «Come previsto dal protocollo di sicurezza sono stato avvisato nel primo pomeriggio di venerdì dalla Protezione civile - conferma al telefono l’assessore -: non sapevo dei due lavoratori al pronto soccorso, ma so che si è trattato di un evento anomalo definito di scarsa rilevanza. Del caso è stata informata anche Arpa che ha avviato i suoi accertamenti». Stando a quanto ricostruito una quantità ancora indefinita di butadiene potrebbe essere fuoriuscita o da uno dei due serbatoi presenti nello stabilimento, oppure - ipotesi molto più plausibile - da una delle linee di trasporto della sostanza stessa che avviene dentro condutture metalliche. Il butadiene è un derivato del petrolio notoriamente cancerogeno e viene utilizzato dalla Versalis per la produzione della cosiddetta gomma sbr. Materiale che si produce utilizzzando anche lo stirene. E proprio quest’ultima sostanza, tra il 25 e il 26 giugno del 2012, era divenuta tristemente nota ai ravennati per un’altra fuoriuscita avvenuta alla Versalis. Anche in quel caso la notizia non venne diffusa, ma fu la stampa locale a renderla di dominio pubblico dopo che molti cittadini, soprattutto residenti al villaggio Anic, avevano segnalato un forte odore sospetto provenire dal polo chimico. Il butadiene ha invece un odore simile a quello del gpl, e come il gpl si trova in stato liquido solo se posto sotto pressione, altrimenti è in stato gassoso. Quel gas, trasportato dal vento, ha raggiunto venerdì il vicino stabilimento della Yara e due lavoratori che si sono trovati loro malgrado a respirare quell’aria hanno accusato lievi malori, tanto da essere poi trasportati al pronto soccorso. Nel giugno del 2012, all’indomani dello sversamento di stirene, l’azienda ammise l’incidente parlando di errore umano e su richiesta del consigliere di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi e poi del Comune specificò che non c’erano state le condizioni per un interessamento delle falde acquifere.

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