Incendio distrugge bar, tre appartamenti inagibili

Rimini

RAVENNA. Ad accorgersi del fumo è stato uno degli avventori del locale. Fuoriusciva dalla cucina ed ha immediatamente avvisato la barista. La giovane, figlia del titolare che gestisce il bar Cà Bosco a San Romualdo, si è avvicinata per capire cosa fosse successo, ma appena ha aperto la porta è stata lambita da una vampata di fuoco. Nonostante lo choc, la giovane è riuscita ad allontanarsi facendo uscire tutti i clienti dal locale, allertando immediatamente il padre (subito corso a sincerarsi delle sue condizioni) e i vigili del fuoco.

Anche gli altri residenti nella piccola borgata a ridosso dell’incrocio tra via Sant’Alberto e via Cilla sono a loro volta usciti dalle rispettive abitazioni, richiamati dal rumore di vetri che si infrangevano per il calore e dall’odore acre provocato dal rogo. «Siamo corsi fuori - racconta un ragazzino -. Mi sono affacciato dal retro e ho visto il fumo. A quel punto sono corso ad avvisare alcuni anziani che abitano sul retro dicendogli di uscire di casa».

Sono stati momenti di terrore quelli vissuti nel primo pomeriggio di ieri nel quartiere, in particolare per quanti si trovavano negli appartamenti posti sopra il bar, costretti ad abbandonare in fretta e furia le proprie abitazioni e ritrovatisi all’addiaccio proprio mentre infuriava un violento temporale. Infreddoliti e fradici, cercando di ripararsi con qualche telo da mare e a rintanarsi sotto la tettoria del locale per sfuggire al diluvio, hanno assistito impotenti alle operazioni dei vigili del fuoco, intervenuti per domare il rogo scaturito a quanto sembra da un primo accertamento da un corto circuito.

Impossibilitati a rientrare per ragioni di sicurezza, prima che l’area venisse circoscritta un ragazzo e il fratello sono riusciti a mettere in salvo l’anziana nonna, portandola al piano terra. Anche il cane è stato portato al sicuro. «Ero dentro quando ho sentito scoppiare tutto. Sono sceso e ho visto il fumo - racconta l’uomo -. E in un baleno è successo tutto questo. Sono risalito e di peso abbiamo fatto uscire la nonna, molto scossa, ma tutto sommato in buone condizioni». L’85enne, lievemente intossicata dal fumo respirato per uscire, è stata precauzionalmente portata dal 118 all’ospedale, così come la barista. Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri di Godo.

Attonito il titolare dell’attività. Il primo pensiero dell’uomo, Daniele Marini, è andato alla figlia, spaventatissima ma salva. Poi, di fronte al via vai dei soccorritori, a lungo ha fissato quel che resta del locale, completamente distrutto dalle fiamme e inagibile. Lo gestiva da sei anni. «Prima la rapina (nel gennaio del 2013 lui e la compagna si ritrovarono dei fucili puntati addosso da tre malviventi che fuggirono con 3mila euro, ndr), ora questo» racconta sconsolato mentre rivolge nuovamente lo sguardo al bar. (gi.ro.)

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