Punta Marina sott'acqua

Rimini

 

RAVENNA. Il mare che avanza, il tempaccio che non aiuta e la spiaggia sparisce a Punta Marina. In un anno, persi tra gli otto e i dieci metri di arenile lungo tutta la zona: per molti bagnini, vale a dire una o due file di ombrelloni in meno. E un calo degli affari del 20%, da aggiungere a quello fisiologico, colpa della crisi economica. In soldi, sono decine e decine di migliaia di euro.

L’erosione. E proprio ora che la spiaggia avrebbe più bisogno di ripascimento, il “progettone” di andare a prendere la sabbia in mezzo al mare e portarne a migliaia di tonnellate lungo tutto il litorale con le navi draghe tramonta ogni giorno di più e ora, con la Regione “congelata” dalle dimissioni di Errani, è di certo rimandata a momenti migliori. Ma per il prossimo inverno è già in agenda un intervento di compensazione: poca roba rispetto alla nave carica di sabbia, ma si tratta comunque di camion carichi che svuoteranno gli accumuli creatisi a Marina di Ravenna per andare a riempire Punta Marina. Un lavoro di compensazione da mezzo di milione di euro: meglio di nulla.

«Aiuto, mi si è ristretta la spiaggia». Ieri mattina, complice il cattivo tempo, l’allarme erosione in zona era lampante. Le onde avevano superato le torrette di guardia dei bagnini, e gli ombrelloni chiusi svettano sull’acqua come fenicotteri in bilico sulle saline di Cervia. «Abbiamo le concessioni ormai in acqua - allarga le braccia Luca Rosetti, titolare del Bagno Tiziano -. Il mare si è mangiato nell’ultimo anno almeno una decina di metri di spiaggia: molti miei colleghi hanno fatto saltare una o due file di ombrelloni. Va trovata una soluzione. E’ chiaro: la nostra è una sofferenza relativa rispetto a quella di altre zone del litorale ancora più eroso, ma senza ripascimenti consistenti, oltre al calo dei fatturati dovuti alla crisi economica, ci saranno ulteriori danni». D’altronde, si sa, è con lettini e ombrelloni, che gli stabilimenti guadagnano. «Con la spiaggia ridotta, niente più spazio per i lettini a riva», aggiunge Rosetti.

I danni. E’ d’accordo con lui Maurizio Rustignoli, presidente della cooperativa spiagge ravennati ma anche titolare di altri stabilimenti sempre a Punta Marina. «Difficile quantificare i danni della spiaggia erosa: se volessimo parlare solo degli ombrelloni, è chiaro che si tratta di circa il 20% di affari in meno per chi fa saltare un paio di file, ma dietro c’è molto di più», aggiunge Rustignoli. Già: c’è il mercato del turismo. «Ricordo lo studio di un ricercatore secondo cui l’investimento di un’amministrazione pubblica nella ricostruzione dell’arenile laddove c’è erosione ha un ritorno di 100 volte tanto - sottolinea Rustignoli -. Il Comune cerca di tamponare ma servono risorse oltre che la volontà politica di enti superiori perché si investa nella ricostruzione di una delle prime fonti di turismo, e quindi di economia, del Paese».

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