Il Comune: quei soldi spettano al canile

Rimini

RAVENNA. In lotta per i 100mila euro lasciati al canile: il Comune si prepara alla battaglia contro il cugino dell’anziana deceduta a gennaio e che, stando al testamento olografo, avrebbe lasciato un vero e proprio tesoro a Palazzo Merlato con l’intenzione di destinarlo all’assistenza per gli animali. «La signora ha espresso molto chiaramente le sue intenzioni: al canile, quei soldi, li useremmo bene», sgombra il campo dagli equivoci l’assessore al welfare Giovanna Piaia. E al canile, poi, incrociano le dita: «Speriamo che i soldi rimangano qui».

L’eredità contesa. Ha quindi impugnato il testamento il cugino forlivese dell’anziana che, deceduta a gennaio, aveva messo nero su bianco la volontà di lasciare parte dei suoi beni alla cura degli animali. Ora, si cercherà prima di tutto di chiudere la diatriba tra le parti con un procedimento di conciliazione: se poi, Comune ed erede “dimenticato” non trovassero l’accordo, allora il cugino dell’anziana andrà avanti con la causa legale. Il nodo sarebbe l’esistenza di due testamenti, scritti nello stesso giorno, ma in entrambi si farebbe salva la donazione al Comune, solo con cifre diverse. Novanta o centomila euro. «La signora, non la conosciamo, ma di certo casi di donazioni simili non si vedono tutti i giorni – commentano dal canile -, comunque, del testamento abbiamo saputo dai giornali. Ora speriamo che i soldi rimangano qui o che comunque, nel caso rimanessero davvero al Comune, che vengano spesi bene». Insomma, l’anziana non era volontaria né assidua frequentatrice del canile, eppure «le sue intenzioni mi risulta siano state espresse con molta chiarezza», allarga le braccia l’assessore Piaia.

I soldi al Comune. «Sicuramente, quando abbiamo saputo delle volontà della signora, la notizia ci ha rallegrato – aggiunge l’assessore -, ma mi aspettavo accadesse una cosa simile». Il riferimento è alla vertenza del cugino che si ritiene escluso dal testamento: veder preferire i cani a lui dev’essere stata un’amara sorpresa. Ma su questo, la Piaia non si sbilancia: «Immaginavo ci potessero essere delle persone nella rete parentale che richiedessero accertamenti accurati a riguardo: mi pare naturale – aggiunge l’assessore -. A me interessa chiarire che, in caso, i soldi li useremmo bene». Tanti i progetti che si potrebbero portare avanti al canile: «dal miglioramento delle strutture, a quello dell’ospitalità degli animali, per non parlare delle persone che ci lavorano dentro – chiosa l’amministratrice -. Mi è tanto a cuore che ho deciso di aggiungere la struttura tra i tanti tavoli che coordino».

 

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