Non ce l'ha fatta la bimba di sei mesi

Rimini

RAVENNA. La madre morì a metà nel dicembre scorso durante un parto cesareo eseguito d’urgenza. Lei invece venne alla luce ancora viva, anche se in condizioni critiche. Il battito del suo cuoricino aveva subito forti rallentamenti, fermandosi più volte; per quasi mezz’ora i medici praticarono le manovre di rianimazione per farlo riprendere, riuscendo nell’intento di ripristinarne la regolarità anche se per la piccola, valutando le possibili conseguenze cliniche dovute all’episodio, venne disposto il trasferimento all’ospedale Bufalini di Cesena dove la neonata fu ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale.

Ma a sei mesi di distanza, a quella tragedia se ne è purtroppo aggiunta un’altra: dopo la morte della madre, deceduta a soli 21 anni, nei giorni scorsi lo stesso triste destino è toccato infatti anche alla bambina che nel frattempo era stata trasferita nuovamente all’ospedale di Ravenna. Oggi è in programma l’autopsia disposta per accertare le cause del decesso che ha spezzato quella vita appena germogliata.

Un dramma nel dramma per i parenti e soprattutto per il padre, un giovane ravennate che in pochi mesi ha perso all’improvviso la compagna con cui era legato da tempo e il frutto nato da quell’unione.

Stando a quanto ricostruito a suo tempo, la 21enne si era sentita male durante il tracciato, un esame comune che serve a stabilire la frequenza delle contrazioni e a monitorare il battito cardiaco sia della madre che del nascituro. Fu durante quell’accertamento che all’improvviso la ragazza accusò un repentino calo della frequenza cardiaca, facendo di conseguenza rallentare anche il battito della bambina che portava in grembo. A quel punto i medici optarono per un parto cesareo d’emergenza, ma nonostante gli sforzi la giovane non riuscì a superare l’operazione.

Nel corso della gravidanza la madre era già stata sottoposta ad altri tracciati e anche a un elettrocardiogramma che però pare non avevessero fatto emergere particolari criticità.

Per cercare di capire le ragioni dell’improvvisa complicanza, e chiarire se il decesso fosse riconducibile ad un malore o ad altri fattori implicanti eventuali responsabilità, anche nel suo caso la Procura dispose l’esame autoptico. (gi.ro.)

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