Don Desio, nuovi testimoni in questura

Rimini

RAVENNA. Passata la Pasqua, riprendono le audizioni di ragazzi e genitori da parte degli uomini della Squadra mobile che stanno indagando sui rapporti tra don Giovanni Desio e gli adolescenti che negli anni hanno frequentato in modo più o meno assiduo la parrocchia di Casalborsetti.

Nuovi colloqui sono in programma in questi giorni per fare luce su altre relazioni inopportune che il sacerdote potrebbe aver avuto con minorenni dopo i casi che hanno portato il gip Rossella Materia a emettere nei suoi confronti un provvedimento restrittivo per atti sessuali con minori e adescamento.

Finora è stato percorso a ritroso un periodo temporale fino al 2005, seppur in modo parziale; gli incontri calendarizzati serviranno proprio a cercare di completare il quadro, riavvolgendo il nastro del tempo fino ai giorni del suo insediamento in paese.

La lista già lunga di persone da sentire (si tratta infatti di vagliare quanto accaduto in dodici anni) si è poi allungata, perché dopo l’arresto del sacerdote da parte dei poliziotti della seconda sezione alcuni genitori si sono fatti avanti.

Mamme e papà di giovani che negli anni hanno fatto parte o sono comunque stati vicini al gruppo di “ragazzi del don” e che, alla luce di quanto emerso finora, stanno rivedendo ciò che i loro figli avevano manifestato in passato. Atteggiamenti, umori e indizi che col senno di poi vengono interpretati come possibili segnali di disagio non capiti e che hanno spinto qualche familiare a rivolgersi agli investigatori che seguono il caso con il coordinamento del sostituto procuratore Isabella Cavallari.

Nel frattempo l’ex parroco di Casalborsetti è ancora rinchiuso nel carcere di Forlì dove è stato trasferito pochi giorni dopo il suo arresto, avvenuto il 5 aprile scorso. Ospite della struttura penitenziaria dotata di una sezione ad hoc per i detenuti accusati di reati sessuali nei confronti dei minori, trascorre le sue giornate immerso nelle letture.

Chi lo ha visto lo ha descritto come un uomo in buone condizioni di salute ma provato dalla detenzione e dal carico di accuse mosse nei suoi confronti. In occasione delle festività, don Desio ha ricevuto la visita di una sorella che ha ottenuto il permesso di incontrarlo. Anche il cappellano del carcere, don Enzo Zannoni, ha avuto modo di scambiare con lui qualche parola, così come il suo legale, l’avvocato Battista Cavassi, che nei prossimi giorni tornerà a fargli visita.

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