Scontri e contestazioni durante la cerimonia per Ettore Muti
La miccia del tafferuglio
L’inizio della cerimonia era fissato per le 10.30. Ma già mezzora prima, al ritrovo davanti al cimitero monumentale, si erano distinti i due gruppi. Da una parte i forzanovisti assieme all’associazione Arditi d’Italia. Dall’altra i gruppi Antagonisti assieme al Sindacato generale di base. In mezzo, schierati, gli agenti della polizia di Stato in tenuta antisommossa e i carabinieri. A incendiare un clima già teso pare sia stato il presunto scatto di qualche fotografia verso il gruppo antifascista, da parte di una persona appostata all’altezza del chiosco dei fiori. Alcuni gli sarebbero andati incontro, innescando la difesa da parte degli organizzatori del corteo. Si sono alzati gli scudi della polizia per dividere i gruppi, mentre nel parapiglia, tra qualche placcaggio, è stata rubata una bandiera a un manifestate di Forza Nuova. In pochi minuti è ritornata la calma per consentire l’inizio della cerimonia, proseguita comunque fra cori e sfottò. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine è riuscito comunque a evitare che nella breve colluttazione qualcuno si facesse male. Al momento non risultano nemmeno persone denunciate.
La cerimonia fra i cori
La celebrazione è proseguita secondo protocollo. In circa un’ora e mezzo il corteo ha reso omaggio a Ettore Muti. Non all’interno del cimitero, dove dall’anno scorso non sono più presenti le spoglie del gerarca per volontà della famiglia. Una lapide depositata ai piedi del muro di cinta del camposanto, sul lato del canale ha accolto la preghiera, seguita dal lancio della corona di fiori nel Candiano. A distanza, qualche sfottò sulla bandiera sottratta poco prima, alternato a “Bella ciao”.