Rinascita dopo il degrado, la fontana del Grand hotel di Cervia torna a zampillare

«A breve ci incontreremo con la Giunta – aggiunge – per raggiungere un accordo sul progetto che abbiamo presentato. Inoltre parteciperemo al bando sulle aree demaniali della terrazza e della spiaggia, legate al Grand hotel, partendo dal presupposto che la nostra vittoria non sarà scontata; ma sarebbe logico ottenere anche questo patrimonio».
Il Grand Hotel venne inaugurato il 15 giugno 1931, su progetto del proprietario Mario Consolaro, che lo gestì per due anni. In quanto alla fontana, porta invece la firma del professor Olivucci, ma nel 1938 venne stralciata dall’albergo insieme all’ampio giardino per fare posto al nuovo lungomare. Solo nel 1986, con la proprietà del cavalier Del Tongo, la cosiddetta “bomboniera” riacquistava il suo angolo verde. E la fontana ritornava ad esserne il fulcro, con le sue ninfe che sostengono il pianale dell’acqua, e la vasca circolare in cui zampilla.
Dopo tanta gloria, però, nel 2012 è fallita la società “Hotel Cervia”; e nello stesso anno è morto il cavalier Gino Foschi – Alias “Veleno” –, lo storico albergatore bellariese che deteneva l’immobile affacciato al mare. Poi è stato un lungo calvario, con la perdita di stelle e decoro, fino alla chiusura dell’albergo e al suo totale degrado. Ma ora, con Pari al comando, si riaccendono le luci del Grand hotel.